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Roma, 5 agosto 2011

 

Circolare n. 152/2011

 

Oggetto: Attività Confederale – Incontro del Governo con le parti sociali del 4 agosto 2011.

 

Come è stato ampiamente riportato da tutti i media, si è svolto giovedì 4 agosto 2011 a Palazzo Chigi l’incontro del Governo con le Parti Sociali per la definizione di un “Patto per la stabilità, la crescita e la coesione sociale”.

 

A fronte dell’agenda dei lavori articolati in 8 punti presentata dal Governo, la Confindustria a nome delle parti sociali ha presentato un elenco di 6 priorità sulle quali operare immediatamente, sostanzialmente coincidenti con i punti indicati dal Governo. La differenza non sta nei contenuti, ma nella valutazione sull’urgenza assoluta con cui è necessario operare, sulla quale hanno particolarmente insistito le Parti Sociali.

 

Da sottolineare come il Presidente del Consiglio, nel suo intervento di apertura, abbia fatto un esplicito al maggior costo sopportato dall’economia italiana per l’inefficienza del sistema logistico, a sua volta indotto dalle carenze strutturali, infrastrutturali e burocratiche.

 

La Confetra era rappresentata dal Vice presidente Nereo Marcucci e dal Direttore Piero Luzzati.

 

Piero Luzzati

Allegati due

 

L/n

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PATTO PER LA STABILITÀ, LA CRESCITA E LA COESIONE SOCIALE

Documento del Governo 4 agosto 2011

 

L' agenda del confronto tra Governo e Parti Sociali è articolata nei seguenti punti:

1)     pareggio di bilancio e libertà economica nella Costituzione

2)     riforma dell'assistenza e del fisco, prevenzione e contrasto dell'evasione

3)     modernizzazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro nel settore pubblico e in quello privato

4)     finanza e reti d'impresa con particolare attenzione all’internazionalizzazione

5)     accelerazione delle opere pubbliche, delle infrastrutture energetiche, delle nuove reti di telecomunicazioni

6)     privatizzazioni, a partire dai dei servizi pubblici locali, e liberalizzazioni

7)     costi e semplificazione della politica, della burocrazia e delle funzioni pubbliche centrali e locali; diffusione delle nuove tecnologie nel pubblico e nel privato

8)     fondi strutturali europei. Mezzogiorno

 

Il Governo si impegna a presentare alle Parti elementi tecnici e ipotesi di soluzione, a partire dai prossimi giorni, rispetto ai temi dell'agenda con lo scopo di pervenire a decisioni tempestive e a risultati effettivi in tempi brevi. L'attività del Governo ed il confronto con le Parti proseguono senza soluzione di continuità. Definizione di un primo Patto complessivo entro il mese di settembre. 

 

 

 

 

Documento delle Parti Sociali 4 agosto 2011

 

1)    Pareggio di bilancio nel 2014. A questo obiettivo occorre dare credibilità. È questa una condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari.

      Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto?

      Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell’ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare.

 

2)    Costi della Politica. È un punto essenziale. Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi.

Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Non c’è bisogno di fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazione agli standard europei. Fare una commissione significa solo rinviare.

Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato.

Abolire le Provincie.

Accorpare o consorziare i piccoli comuni.

 

3)      Liberalizzazioni e privatizzazioni. Occorre un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni da avviare subito.

Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell’apertura dei mercati.

Intervenire nell’immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni.

Avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni.

Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d’investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità.

 

4)      Sbloccare gli investimenti. Sbloccare con misure eccezionali le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all’energia.

Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell’anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile.

Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze.

 

5)      Semplificazioni e Pubblica Amministrazione. Approvare rapidamente i provvedimenti di semplificazione all’esame del Parlamento.

Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato.

Accelerare l’utilizzo di nuove tecnologie nella PA, per accrescere la produttività e contrastare l’evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l’uso contante.

Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti.

 

6)      Mercato del lavoro. Alla luce delle gravi difficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l’impegno per modernizzare le relazioni sindacali.

Vorremmo infine ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande contributo all’economia del Paese. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività.

Attuare un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro.

Detassare in via strutturale i premi di risultato.

Incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione (ACE).

Avviare un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell’applicazione della direttiva comunitaria.

Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italiane.

Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando principalmente attraverso la fissazione di standard.

Sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d’imposta previsto dal DL Sviluppo.