Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica

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Roma, 22 ottobre 2012

 

Circolare n. 235/2012

 

Oggetto: Trasporti internazionali – Ratificato il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi.

 

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge per la ratifica del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi.

 

Nonostante la Confetra e altre associazioni di categoria abbiano ribadito la dannosità del Protocollo, il Parlamento è stato inamovibile nella decisione di ratifica.

 

Com’è noto, nel marzo scorso, dopo un iter lungo circa un decennio, era stato approvato il pacchetto di protocolli della Convenzione ad eccezione del Protocollo Trasporti che era stato stralciato.

 

Le istanze ambientaliste hanno peraltro prevalso, ed è stato successivamente presentata per ratificare il Protocollo Trasporti una nuova proposta di legge che al Senato e alla Camera ha trovato la condivisione di tutti i gruppi politici, con l’eccezione della Lega, di esponenti del Pdl e di Coesione Nazionale.

 

Il Protocollo Trasporti è fortemente penalizzante per l’Italia, perché vieta la costruzione di grandi vie di comunicazione attraverso l’arco alpino tra Paesi confinanti e pone pesanti vincoli per realizzare nuove autostrade che tocchino il territorio alpino anche se tutte interne all’Italia. Divieti così drastici non sono stati previsti neanche nel Protocollo sull’Energia, che ad esempio non ha vietato la costruzione di centrali a carbone o nucleari nel territorio alpino.

 

Con l’approvazione del Protocollo Trasporti l’Italia rinuncia a pretendere una posizione di privilegio sul territorio alpino, imponendo agli altri Stati di riconoscere per il nostro Paese le necessarie deroghe. Sarà ora difficile difendere i nostri interessi quando gli altri Stati impongono la riduzione dei transiti alpini stradali e l’innalzamento dei relativi pedaggi, pur in assenza di valide alternative ferroviarie.

 

A nulla sembra valere a questi fini l’ordine del giorno che la Camera dei Deputati ha approvato insieme alla legge di ratifica per impegnare il Governo a chiedere in sede di deposito un’interpretazione meno restrittiva del Protocollo.

 

Daniela Dringoli

Per riferimenti confronta circ.re conf.le n.79/2012

Responsabile di Area

Allegati due

 

D/d

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ATTO CAMERA

ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05465/001

 

ACCOLTO IL 17/10/2012

PARERE GOVERNO IL 17/10/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 17/10/2012

CONCLUSO IL 17/10/2012

 

presentato da STEFANI Stefano

testo di mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n. 705

 

La Camera,

segnalato che l'autorizzazione alla ratifica del Protocollo di attuazione della Convenzione delle Alpi in materia di trasporti, recata dalle proposte di legge n. 5465 ed abb., assume particolare rilievo per l'Italia, in quanto unico Paese aderente che abbraccia tutto l'arco alpino;

sottolineato il necessario inquadramento dell'applicazione del predetto Protocollo nell'ambito della politica europea dei trasporti e del relativo diritto comunitario;

ribadito l'obiettivo di una gestione razionale e sicura dei trasporti europei tramite una rete integrata, coordinata e transfrontaliera, a cui l'Italia è chiamata a contribuire anche garantendo la realizzazione delle necessarie opere di collegamento alle reti transnazionali, nel rispetto delle politiche di sostenibilità ambientale e del coinvolgimento dei territori interessati;

considerato il bisogno dell'Italia di infrastrutture stradali, portuali, ferroviarie e logistiche adeguate a sostenerne lo sviluppo e la competitività, tenendo conto delle peculiari caratteristiche geomorfologiche e della particolare collocazione geografica del nostro Paese,

 

impegna il Governo:

 

ad assumere tutte le iniziative necessarie, sia normative che amministrative, affinché le misure introdotte dal predetto Protocollo siano vagliate, in fase applicativa, in modo da tener conto delle peculiarità citate in premessa e delle esigenze manifestate dai settori produttivi del Paese;

a chiarire, all'atto del deposito dello strumento di ratifica del Protocollo in oggetto, eventualmente anche attraverso la formulazione di una dichiarazione interpretativa, che le disposizioni dell'articolo 11 non pregiudicano la possibilità di realizzare progetti stradali di grande comunicazione sul territorio italiano, comprese le infrastrutture necessarie per lo sviluppo degli scambi con i Paesi situati a nord dell'arco alpino, e che le disposizioni relative all'internalizzazione dei costi esterni, di cui agli articoli 3, comma 1, 7, comma 1, e 14 sono da riferirsi all’acquis comunitario.

 

9/5465/1. Stefani, Narducci, Tempestini, Pianetta