Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica

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Roma, 10 gennaio 2013

 

Circolare n. 10/2013

 

Oggetto: Porti – Aumento delle tasse portuali – D.M. 24.12.2012 su G.U. n.4 del 5.1.2013 – Circolare MIT-PORTI/238 del 7.1.2013.

 

La misura della tassa di ancoraggio delle navi e delle tasse sulle merci in imbarco e sbarco aumenta da quest’anno del 29,4% e dal 2014 di un ulteriore 15%. Ad esempio per una nave portacontainer da 100.000 tonnellate di stazza (circa 8.000 container), la tassa di ancoraggio mensile passa da 72 mila a 93 mila euro nel 2013 e a 104 mila euro nel 2014. La tassa di ancoraggio annuale, pagabile in abbonamento, passa da 158 mila a 204 mila euro nel 2013 e a 228 mila euro nel 2014. Nei servizi di transhipment di traffico internazionale la tassa per ogni singolo scalo passa da 13 mila a 17 mila euro nel 2013 e a 19 mila euro nel 2014.

 

L’inasprimento può essere in parte attenuato fino al 30 giugno 2013 dalla possibilità per le Autorità Portuali di diminuire fino all’azzeramento l’importo delle tasse stesse (art.1 c.388 Legge n.228/2012).

 

L’onerosità di questa imposizione applicata nei porti italiani rischia di dirottare i grandi gruppi armatoriali verso porti europei e del Nord Africa più competitivi, soprattutto per quanto riguarda i traffici di transhipment.

 

Gli aumenti in questione derivano dalla rivalutazione ventennale delle tasse in base al costo della vita. Più precisamente, il DPR n.107/2009 concernente il riordino dei diritti marittimi ha fissato il criterio che i tributi portuali debbano essere rivalutati sulla base del 75% del tasso di inflazione intervenuto dall’ultima loro determinazione. Tenuto conto che le tasse di cui trattasi erano ferme dal 1993, l’adeguamento ha riguardato il periodo 1993-2011 ed è stato applicato per 2/3 da quest’anno e per 1/3 dal prossimo anno, secondo quanto previsto dallo stesso DPR. Nel porto di Trieste l’incremento è ancora maggiore (pari al 100 per cento del tasso di inflazione) perché il livello di tassazione ridotto previsto per quel porto franco dovrà essere gradualmente riallineato alla misura in vigore in tutti gli altri porti.

 

Fino ad oggi, grazie anche all’intervento di Confetra, si era ottenuto da una parte lo slittamento dell’adeguamento delle tasse e dall’altra il mantenimento della disposizione che consente alle Autorità Portuali di ridurne l’importo.

 

Tutta questa controversa materia verrà nuovamente sottoposta all’attenzione del prossimo Governo.

 

 

Daniela Dringoli

Per riferimenti confronta circ.ri conf.li nn.24/2010 e 135/2009

Responsabile di Area

Allegati vari

 

D/d

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G.U. n.4 del 5.1.2013 (fonte Guritel)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO 24 dicembre 2012

Adeguamento dell'ammontare delle tasse e  dei  diritti  marittimi  ai

sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica  28

maggio 2009, n. 107.

 

          IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

                           di concerto con

              IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

                              Decreta:

 

                           Articolo Unico

  1. Le aliquote relative alla  tassa  di  ancoraggio  e  alla  tassa

portuale di cui al regolamento citato nelle premesse  sono  aumentate

nella misura risultante in cifra calcolata applicando su ciascuna  di

esse il 75% del tasso d'inflazione FOI accertato  dall'ISTAT  per  il

periodo dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 2011,  risultato  pari  al

59,3%, con la seguente gradualita':

    a) con decorrenza dalla data di entrata in  vigore  del  presente

decreto,  sono  aumentate  in  misura  pari   al   33%   dell'aumento

complessivo in cifra come sopra calcolato;

    b)  con  decorrenza  dal    gennaio  2013,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 33%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato;

    c)  con  decorrenza  dal    gennaio  2014,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 34%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato.

  Gli importi aggiornati delle aliquote di cui al presente comma sono

indicati,  rispettivamente,  nella  tabella  A  e  nella  tabella  B,

allegate al presente decreto.

  2. Per i soli  punti  franchi  del  porto  di  Trieste  e  fino  al

raggiungimento delle aliquote di cui al comma 1 vigenti  negli  altri

porti,  le  aliquote  relative  alla  tassa  erariale  e  alla  tassa

portuale, rispettivamente previste dagli articoli 8 e 9  del  decreto

ministeriale 5 settembre 1989, n. 339, sono  aumentate  nella  misura

risultante in cifra calcolata applicando su ciascuna di esse il tasso

d'inflazione FOI accertato dall'ISTAT per il periodo dal    gennaio

1993 al 31 dicembre 2011, con la seguente gradualita':

    a) con decorrenza dalla data di entrata in  vigore  del  presente

decreto,  sono  aumentate  in  misura  pari   al   33%   dell'aumento

complessivo in cifra come sopra calcolato;

    b)  con  decorrenza  dal    gennaio  2013,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 33%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato;

    c)  con  decorrenza  dal    gennaio  2014,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 34%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato.

  Gli importi aggiornati delle aliquote di cui al presente comma sono

indicati nella tabella C, allegata al presente decreto.

  3. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto

le tasse e gli altri diritti marittimi previste dagli articoli 5,  7,

14, 16, 23, 24, 25, 43 e 44 della legge 9 febbraio 1963, n. 82,  sono

aumentati nella misura risultante in cifra  calcolata  applicando  su

ciascuna  di  esse  il  75%  del  tasso  d'inflazione  FOI  accertato

dall'ISTAT per il periodo dal 1° gennaio 1993 al  31  dicembre  2011,

con la seguente gradualita':

    a) con decorrenza dalla data di entrata in  vigore  del  presente

decreto,  sono  aumentate  in  misura  pari   al   33%   dell'aumento

complessivo in cifra come sopra calcolato;

    b)  con  decorrenza  dal    gennaio  2013,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 33%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato;

    c)  con  decorrenza  dal    gennaio  2014,  sono  ulteriormente

aumentate in misura pari al 34%  dell'aumento  complessivo  in  cifra

come sopra calcolato.

  Sono esclusi dagli aumenti di cui al presente comma  i  tributi  di

cui al titolo IV della legge 9 febbraio 1963, n. 82.

  4. Negli anni successivi al 2014, ai sensi dell'art.  4,  comma  2,

del regolamento, l'adeguamento e' effettuato annualmente  in  ragione

del 75% del tasso d'inflazione FOI accertato  dall'ISTAT  per  l'anno

precedente e decorre dal 1° febbraio di ciascun anno.

  5. Per le tasse di cui al comma 2, per i punti franchi del porto di

Trieste, negli anni successivi al 2014, ai sensi dell'art.  4,  comma

3,  del  regolamento,  l'adeguamento  e'  effettuato  annualmente  in

ragione del tasso d'inflazione FOI  accertato  dall'ISTA  per  l'anno

precedente e decorre  dal    febbraio  di  ciascun  anno,  fino  al

raggiungimento delle aliquote vigenti negli altri porti.

  6. Il presente decreto entra  in  vigore  il  giorno  successivo  a

quello di pubblicazione nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica

italiana.

    Roma, 24 dicembre 2012

 

                                     Il Ministro delle infrastrutture

                                              e dei trasporti        

                                                  Passera            

Il Ministro dell'economia

     e delle finanze

          Grilli

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANSA

 

AGENZIA                                                                                           10 GENNAIO 2013

 

Porti: Confetra, aumento tasse 30%, rischio fuga grandi gruppi

(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Le tasse di ancoraggio e le tasse sull'imbarco e sbarco delle merci nei porti aumentano ''del 30% da quest'anno e di un ulteriore 15% dal 2014'' e questo ''rischia di far allontanare dal nostro Paese i grandi gruppi armatoriali internazionali''. E' l'allarme che lancia Confetra, la Confederazione generale dei trasporti e della logistica, alla luce di un decreto interministeriale Trasporti-Finanze che ha adeguato gli importi dei tributi portuali che erano fermi dal 1993. Tale inasprimento, sottolinea inoltre, ''potra' essere in parte attenuato dalle Autorita' portuali che decideranno di avvalersi della facolta' di diminuire fino all'azzeramento l'importo delle tasse. Una scelta che fino ad oggi e' stata operata dai porti di transhipment di Taranto e Gioia Tauro per scongiurare la fuga dei traffici verso i porti del nord Africa ed europei piu' competitivi. Facolta' che peraltro e' prevista in via transitoria e che la legge di Stabilita' ha prorogato solo fino al 30 giugno 2013''. ''La riforma portuale compreso l'aspetto della tassazione nei porti - dichiara il presidente della Confetra, Fausto Forti - e' uno dei grandi temi di politica dei trasporti che la Confetra sottoporra' al nuovo Governo''.(ANSA).

 

 

 

 

ADNKRONOS

 

AGENZIA                                                                                           10 GENNAIO 2013

 

 

Confetra: aumento tasse portuali rischia di allontanare armatori internazionali

ultimo aggiornamento: 10 gennaio, ore 13:08

Roma, 10 gen. (Adnkronos) - L'aumento del 30% da quest'anno e di un ulteriore 15% dal 2014 delle tasse di ancoraggio e delle tasse sull'imbarco e sbarco delle merci nei porti rischia di far allontanare dal nostro Paese i grandi gruppi armatoriali internazionali. E' questo l'allarme lanciato da Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, dopo che un decreto interministeriale Trasporti-Finanze ha adeguato gli importi dei tributi portuali che erano fermi dal 1993.

Per una media nave da 8.000 container di circa 100.000 tonnellate di stazza la tassa di ancoraggio mensile passa da 72 mila a 93 mila euro nel 2013 e a 104 mila euro nel 2014. La tassa annuale, da sottoscrivere con abbonamento, passa da 158 mila a 204 mila euro nel 2013 e a 228 mila euro nel 2014. Per le portacontainer in servizio di transhipment di traffico internazionale, la tassa per ogni singolo scalo passa da 13 mila a 17 mila euro nel 2013 e a 19 mila euro nel 2014. Complessivamente per i porti si puo' stimare un maggior gettito di 60 milioni di euro.

L'inasprimento delle tasse, derivato dall'adeguamento all'indice dell'inflazione degli ultimi anni, potra' essere in parte attenuato dalle Autorita' Portuali che decideranno di avvalersi della facolta' di diminuire fino all'azzeramento l'importo delle tasse. Una scelta che fino ad oggi e' stata operata dai porti di transhipment di Taranto e Gioia Tauro per scongiurare la fuga dei traffici verso i porti del Nord Africa e Europei piu' competitivi. Facolta' che peraltro e' prevista in via transitoria e che la Legge di Stabilita' 2013 ha prorogato solo fino al 30 giugno 2013. ''La riforma portuale compreso l'aspetto della tassazione nei porti - dichiara Fausto Forti Presidente Confetra - e' uno dei grandi temi di politica dei trasporti che la Confetra sottoporra' al nuovo Governo''.