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Roma, 20 novembre 2009

 

Circolare n. 196/2009

 

Oggetto: Vertenza autotrasporto – Posizione di Fedit e di Anita.

 

In attesa dell’incontro convocato dal Ministro Matteoli per l’1 dicembre, le associazioni dell’autotrasporto hanno espresso la propria posizione in merito al fermo proclamato dall’Unatras dal 9 al 13 dicembre prossimi.

 

In particolare la Fedit, pur sottolineando che l’autotrasporto necessita di interventi urgenti e importanti per recuperare competitività soprattutto nei confronti delle imprese straniere, ha chiarito al Governo che ritiene indispensabile proseguire sulla strada del confronto e che pertanto non aderisce al fermo.

 

L’Anita ha invece deciso di appoggiare la protesta se l’incontro col Ministro dell’1 dicembre non sarà soddisfacente soprattutto in merito alle risorse già stanziate per il settore e non ancora rese spendibili.

 

f.to Daniela Dringoli

Per riferimenti confronta circ.re conf.le n. 188/2009

Responsabile di Area

Allegato uno

 

 

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Blocco dei tir

FEDIT: NO AL FERMO PREVALGA IL DIALOGO

Pubblicata il 18/11/2009 su www.tuttotrasporti.it

 

Si susseguono le prese di posizione dopo la proclamazione del fermo dell'autotrasporto a partire dal 9 dicembre da parte di Unatras.

In una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e al sottosegretario Mino Giachino, la Fedit (associazione di categoria aderente a Confetra) ha dichiarato di non aderire alla protesta.

"Ciò non significa - specifica la lettera - che il mondo dell'autotrasporto non abbia bisogno di interventi normativi ed economici per recuperare competitività soprattutto nei confronti delle imprese straniere. Questi interventi si devono individuare privilegiando il dialogo e la ricerca di soluzioni mediate tra i diversi interessi in gioco".

 

 

 

Fermo autotrasporto, ANITA sostiene la protesta

Pubblicata il 19/11/2009 su www.anita.it

 

Le imprese di autotrasporto non sono più in grado di sostenere gli effetti della crisi. E’ a repentaglio la loro sopravvivenza e il rischio di destrutturazione e di fallimento è altissimo. Queste le motivazioni alla base della decisione, assunta dal Consiglio nazionale di ANITA riunitosi ieri, di appoggiare la protesta annunciata da alcune rappresentanze della categoria.

 

<<L’autotrasporto italiano non può più attendere – ha sottolineato il Presidente ANITA Eleuterio Arcese - necessita di interventi immediati, e non solo in termini di risorse ma di una vera e propria riforma strutturale del settore, per recuperare competitività e aumentare i livelli di produttività>>.

 

<<Pertanto, qualora il Governo non rendesse disponibili nell’immediato per lo meno le risorse già stanziate - e lo verificheremo il 1 dicembre prossimo all’incontro con il ministro dei Trasporti Altero Matteoli - ANITA non potrà che essere solidale con le altre organizzazioni nell’attuazione di un fermo dei servizi>>.

 

Il Consiglio nazionale, nell’incontro di ieri, ha deliberato all’unanimità le misure urgenti per rilanciare il settore, quali incentivi per il mantenimento della base occupazionale, risorse al trasporto intermodale, la detassazione di investimenti per l’acquisto dei veicoli e azioni dirette ad aumentare la produttività delle imprese ad esempio allineando i costi italiani a quelli degli altri Paesi europei e sospendendo alcune tipologie di tassazioni.