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Roma, 24 giugno 2002

 

Circolare n.85/2002

Oggetto: Trasporti internazionali – Accordo UE Svizzera sul trasporto di merci su strada e per ferrovia – Nota ministeriale APC prot.n.7944/040/17/12 del 14.6.2002.

 

Con la nota indicata in oggetto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha illustrato alcuni aspetti dell’accordo fra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul trasporto di merci su strada entrato in vigore l’1 giugno scorso.

 

Pesi massimi autorizzati – Fino al 31 dicembre 2004 il peso massimo autorizzato in territorio svizzero è di 34 tonnellate a pieno carico per tutti i tipi di trasporto; i trasporti fino a 40 tonnellate sono ammessi nel limite di contingenti annuali.

 

Licenza comunitaria – Per poter effettuare i trasporti internazionali con destinazione o in transito fra la Comunità europea e la Svizzera è necessario essere in possesso della licenza comunitaria di cui al regolamento CEE n.81/1992.

 

Trasporti triangolari – Continua a trovare applicazione l’accordo già vigente tra Italia e Svizzera sul traffico triangolare; in particolare il traffico triangolare propriamente detto è consentito senza necessità di autorizzazione (ferma restando la necessità dell’autorizzazione del paese terzo interessato); per il traffico triangolare impropriamente detto (cioè senza transitare in territorio italiano) permane l’obbligo della specifica autorizzazione.

 

Divieto di cabotaggio – Il cabotaggio all’interno della Svizzera è vietato.

 

f.to dr. Piero M. Luzzati

Per riferimenti confronta circ.ri conf.li nn.167 e 88/2001

 

Allegato uno

 

D/d

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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

DIREZIONE GENERALE AUTOTRASPORTO PERSONE E COSE

Ex APC3 ‑ Autotrasporto internazionale di cose

Roma, 14 giugno 2002

Prot. n. 7944/040/17/12

  Al Ministero dell’interno

D.C. Polizia stradale, di frontiera,

Ferroviaria e Postale - Div. Polizia Stradale

Div. Polizia di frontiera

ROMA

 

All'Agenzia delle Dogane

Gestione tributi e rapporti con gli utenti

Indirizzi di politica doganale e fiscale - Ufficio II

ROMA

 

Alla Direzioni compartimentali doganali

LORO SEDI

 

Alle Associazioni di categoria del

trasporto di merci

LORO SEDI

 

OGGETTO: Entrata in vigore dell’Accordo tra la Comunità europea e la Svizzera in materia di trasporto. Autotrasporto Internazionale di merci.

In data primo giugno 2002 è entrato in vigore l'Accordo fra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia (G.U. C.E. n. L 114 del 30.4.2002).

Con la presente, al fine di agevolare in generale la corretta esecuzione dei trasporti di cui all'Accordo ed assicurare in territorio italiano i necessari controlli, si forniscono elementi utili sui principali contenuti di tale Accordo, in relazione al trasporto di merci su strada.

Per poter effettuare i trasporti internazionali di merci per conto di terzi con destinazione o in transito o per spostare veicoli a vuoto fra la Comunità europea e la Svizzera i vettori comunitari debbono essere in possesso della licenza comunitaria prevista dal regolamento CEE n. 881/92 del 26.3.1992.

Per poter effettuare i trasporti internazionali di merci per conto di terzi con destinazione o in transito o per spostare veicoli a vuoto fra la Svizzera e la Comunità Europea i vettori svizzeri debbono essere in possesso di una autorizzazione analoga alla licenza comunitaria rilasciata dalle Autorità Svizzere.

Trovano applicazione le ipotesi di liberalizzazione previste dal regolamento CEE n. 881/92, che ha introdotto la licenza  comunitaria.

Resta comunque fermo il regime dei pesi ammessi in territorio svizzero, con le corrispondenti autorizzazioni distribuite agli Stati membri sulla base del regolamento CE n. 2888/2000, del 18.12.2000, per cui:

a) Il peso massimo autorizzato in territorio svizzero, fino al 31.12.2004, è di 34 tonnellate a pieno carico per tutti i tipi di trasporto.

Per i tragitti in transito in territorio elvetico eseguiti a vuoto o con carichi leggeri con veicoli fino a 28 tonn. di peso totale effettivo a pieno carico del veicolo è comunque possibile munirsi della specifica autorizzazione;

per i trasporti eseguiti con veicoli il cui peso effettivo a pieno carico superi la 34 tonn., ma non superi la 40 tonn., effettuati con partenza dalla Comunità e destinazione situata oltre la zona svizzera vicina alla frontiera o eseguiti transitando attraverso la Svizzera è necessario munirsi della prescritta autorizzazione.

Per la disciplina del rilascio delle autorizzazioni indicate al punto 4) si rimanda ai decreti e alle circolari emanate in materia dalla Direzione Generale dell'Autotrasporto di persone e cose.

 I vettori svizzeri dotati di autorizzazione svizzera analoga alla licenza comunitaria possono effettuare il “gran cabotaggio”, che si sostanzia in qualunque trasporto di merci per conto di terzi eseguito con partenza dal territorio di uno stato membro della Comunità verso un altro stato membro con un veicolo immatricolato in Svizzera. Il gran cabotaggio è però limitato ad una operazione di trasporto sulla via del ritorno successiva ad un trasporto di merci tra la Svizzera e uno Stato membro della Comunità;

I trasporti di cabotaggio all'interno degli Stati membri della Comunità o della Svizzera non sono invece autorizzati dall’Accordo in questione.

In attesa che la Comunità e la Svizzera stipulino accordi con Paesi terzi il regime dei cosiddetti “trasporti triangolari” già vigente fra la Confederazione elvetica e i singoli Stati membri continua a trovare applicazione; pertanto, fermo rimanendo tutto quanto sopra detto, nei rapporti con l’Italia vige il seguente regime:

a) Trasportatori svizzeri: per effettuare trasporti triangolari da e verso paesi terzi rispetto all’accordo in oggetto gli stessi vettori debbono essere in possesso dell’autorizzazione triangolare. Il traffico triangolare impropriamente detto (cioè senza transitare in territorio svizzero) è vietato.

b) Trasportatori italiani: il traffico triangolare propriamente detto è consentito senza necessità di autorizzazione (ma permane ovviamente l'onere di munirsi dell'autorizzazione del Paese terzo interessato). Il traffico triangolare impropriamente detto (cioè senza transitare in territorio italiano) necessita della specifica autorizzazione.

Nel fare riserva di fornire, ove necessario, ulteriori elementi, si invitano i destinatari in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, di assicurare la diffusione della presente presso i dipendenti  uffici e presso i vettori interessati.

 

IL DIRETTORE GENERALE

(Dott.ssa Clara Ricozzi)