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Roma, 2 agosto 2004
Circolare n.84/2004
Oggetto: Attività confederale – Presentazione del nuovo
DPEF.
Il 26 e il 28 luglio il Presidente del
Consiglio Berlusconi ha
incontrato le parti sociali per discutere sulle linee guida del nuovo DPEF
2005-2008. Il Governo ha fatto il punto sullo stato dei conti pubblici
evidenziando la necessità di una manovra correttiva da 24 miliardi di euro con la prossima finanziaria.
Il Presidente della Confetra Smeriglio
ha sottolineato come lo sviluppo della logistica delle
merci rappresenti un’opportunità di sviluppo per l’Italia la cui collocazione
geografica ne fa la naturale “porta d’Europa” rispetto alle produzioni del Far East e della Cina. La Confetra inoltre ha presentato,
assieme alle associazioni imprenditoriali degli altri settori, un documento
sulle misure di politica economica ritenute più urgenti per favorire la
ripresa. Le stesse associazioni si sono impegnate a promuovere nuove iniziative
congiunte già dal prossimo autunno.
f.to dr. Piero M. Luzzati |
Allegati
due |
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M/t |
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consentita esclusivamente alle organizzazioni aderenti alla Confetra. |
ANSASERVICE
19:32 27-7-04
DPEF: SMERIGLIO (CONFETRA), LOGISTICA E’
RISORSA PER L’ITALIA
(ANSA) – TORINO, 27 LUG – “Realizzare le
necessarie infrastrutture logistiche del Paese, creare una rete portuale e aeroportuale
ben collegata con quella ferroviaria e autostradale, riconoscere normativamente l’identità dell’imprese
di logistica, significa investire nel futuro dell’Italia, per creare ricchezza,
sviluppo e occupazione, in maniera stabile, non suscettibile di delocalizzazione” E’
il commento del presidente di Confetra, Giuseppe Smeriglio, sulla manovra del Dpef.
“La logistica delle merci – precisa –
costituisce per l’Italia una sorta di risorsa naturale, legata alla sua collocazione geografica, concettualmente simile al turismo.
Rispetto
alle produzioni del Far East e della
Cina l’Italia è la naturale ‘porta d’Europa’. Dobbiamo semplicemente
cogliere questa opportunità evitando che le merci,
come i turisti, preferiscano altri luoghi di sosta magari meno congeniali, ma
più sapientemente attrezzati e reclamizzati da paesi nostri concorrenti. In
questa direzione vanno certamente le grandi scelte operate dall’Europa nel
semestre a presidenza italiana; in particolare, il Corridoio 5, la Genova-Rotterdam e la Palermo-Brennero-Berlino”.
(ANSA).
DAM
27-Lug-04 19:32 NNNN
LE ASSOCIAZIONI DI IMPRESA PER LA
CRESCITA E LO SVILUPPO
Roma, 23 luglio 2004
Le
associazioni di impresa
ABI, ANIA, CASARTIGIANI, CIA,
CLAAI, CONFARTIGIANATO, CNA,
COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA,
CONFCOMMERCIO, CONFCOOPERATIVE,
CONFESERCENTI, CONFETRA,
CONFSERVIZI, CONFINDUSTRIA,
LEGACOOP E L'UNIONCAMERE
si sono riunite presso la sede della Confindustria
e hanno deciso di coordinare le loro azioni a sostegno
della crescita e dello sviluppo.
· Le associazioni e le istituzioni di impresa
ritengono che l'economia italiana si trovi ad un punto di svolta particolarmente
critico. Si intravedono i primi segnali di
miglioramento, ma per agganciare la ripresa internazionale è necessario far
fare un salto di qualità alla competitività del sistema economico e rilanciare
il potenziale di sviluppo del Paese.
· Le nuove sfide richiedono una ampia mobilitazione delle forze sociali e produttive, e
un impegno deciso a lavorare insieme in modo coeso e solidale. E' necessario
che tutti contribuiscano attivamente ad affrontare insieme le questioni in
gioco. Le associazioni di impresa intendono assumersi
le responsabilità proprie di una classe dirigente nazionale che guarda al
futuro e vuole contribuire ad una prospettiva di crescita attraverso impegni,
pratiche, e politiche per la competitività delle imprese. Condividono
l'importanza del metodo della concertazione e del dialogo, che coinvolge una grande ricchezza di attori, di esperienze e di interessi
diversi. Dai prossimi giorni lavoreranno in stretto contatto per identificare
obiettivi e strumenti di una azione comune e per
ottenere risultati concreti e verificabili.
· Le associazioni e le istituzioni di impresa intendono contribuire con proposte e iniziative
comuni alla formazione delle scelte per la manovra di politica economica per il
prossimo triennio e alla finanziaria per il 2005. La politica economica gioca infatti un ruolo cruciale per dare forza e competitività al
sistema Paese. Deve saper conciliare rigore e sviluppo, dare certezza e fiducia
agli operatori, favorire la modernizzazione e
l'innovazione delle strutture produttive, sostenere il recupero dei divari e
dei ritardi delle aree deboli, in particolare il Mezzogiorno. Il Mezzogiorno
costituisce una grande risorsa sottoutilizzata
per ampliare la base produttiva, il mercato e l'occupazione. Nel Mezzogiorno si
colloca molto del fabbisogno di nuovi investimenti e infrastrutture, ma anche
molto del potenziale di crescita dei servizi avanzati,
del turismo e della ricerca.
· Ai fini della competitività, rigore
e risanamento delle finanze pubbliche sono obiettivi fondamentali per il nostro
Paese. L'Italia presenta ancora un debito pubblico tra i più elevati al mondo,
e il più alto in rapporto al prodotto interno lordo in Europa. E'
indispensabile contenere la dinamica della spesa
pubblica corrente e assicurare la disponibilità di risorse per gli investimenti
pubblici, le infrastrutture -materiali e immateriali - e gli strumenti di
sostegno allo sviluppo ivi comprese le politiche del capitale umano e le reti
di protezione sociale.
· In coerenza con gli obiettivi di
Lisbona vanno rilanciati gli investimenti in ricerca, innovazione e in capitale
umano. Occorre promuovere e sostenere una cultura e una politica
dell'innovazione, della scienza e della conoscenza, che coinvolga
-attraverso scelte e strumenti conseguenti -tutte le imprese, le istituzioni,
le università, le forze sociali e politiche e i soggetti privati.
· Occorre rilanciare il processo di integrazione europeo per restituire all'Unione Europea un
ruolo di locomotiva dello sviluppo globale. Occorre sostenere i processi di
liberalizzazione del commercio mondiale e di sostegno dello sviluppo (Doha) in modo da evitare il dumping sociale ed ambientale,
difendere la proprietà intellettuale, combattere ogni tipo di contraffazione e
contribuire ad una globalizzazione che riduca gli squilibri.
· Le associazioni ritengono che si
debba lavorare sui temi decisivi per il futuro della competitività del sistema
produttivo del Paese:
o la
ricerca, l'innovazione e le tecnologie;
o i
mercati e la concorrenza;
o gli
investimenti e la produttività;
o l'alleggerimento
del carico fiscale e contributivo che pesa sulle attività produttive di beni e
servizi oltre che sulle famiglie e sull'occupazione;
o gli
oneri che derivano dalla burocrazia, dalla cattiva regolazione e
dall'inefficienza degli apparati pubblici;
o il
finanziamento degli investimenti e dell'innovazione, e le condizioni per il suo
accesso da parte delle imprese;
o lo
sviluppo dell'imprenditorialità e la crescita dimensionale delle imprese;
o l'efficacia
del governo societario e la responsabilità sociale delle imprese;
o la
qualificazione del capitale umano; o la lotta alla criminalità;
o la
valorizzazione del territorio;
o l'internazionalizzazione
dei sistemi produttivi di beni e servizi;
o l'integrazione dei processi
produttivi tra industria agricoltura e servizi, tra grande e piccola impresa,
tra istituzioni finanziarie ed economia reale, tra reti locali e globali.
L'integrazione
consente di valorizzare le potenzialità dei diversi settori e tipologie di impresa.
· Ai grandi programmi strategici
occorre aggiungere concreti e specifici obiettivi, che consentano
di verificare i progressi fatti e i risultati raggiunti. Le associazioni
indicano alcuni obiettivi emblematici : fare
dell'Italia entro il 2010 il primo paese per capacità di attrarre flussi
turistici in Europa; ridurre il tasso di inflazione portandolo entro la media
europea; attrarre nelle nostre Università ed istituti di ricerca i migliori
cervelli della ricerca internazionale.
A partire da
queste grandi priorità le associazioni di impresa ABI,
ANIA, CASARTIGIANI, CIA, CLAAI, CONFARTIGIANATO, CNA, COLDIRETTI,
CONFAGRICOLTURA, CONFCOMMERCIO, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, CONFETRA,
CONFINDUSTRIA, CONFSERVIZI, LEGACOOP E L'UNIONCAMERE si impegnano a
continuare e ad approfondire il confronto, al fine di pervenire ad elaborazioni,
analisi e proposte più specifiche, e di definire e lanciare iniziative
congiunte che possano partire già dal prossimo autunno.
FINE TESTO