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Roma, 19 aprile 2011
Circolare n. 73/2011
Oggetto: Lavoro – Programmazione dell’attività di
vigilanza per il 2011 – Documento del Ministero del Lavoro del 10.3.2011.
Il Ministero del
Lavoro ha definito le linee programmatiche dell’attività di vigilanza per il
2011 prevedendo di ispezionare in tutta Italia circa 145 mila aziende, di cui
oltre 80 mila per controlli mirati al contrasto del lavoro nero. La regione con
maggior numero di ispezioni sarà
L’attività di vigilanza
continuerà ad essere focalizzata al contrasto delle irregolarità che
maggiormente ledono la tutela delle condizioni di lavoro, tra cui quelle concernenti
il lavoro nero, la sicurezza, gli appalti, il lavoro degli stranieri,
l’elusione contributiva, le assunzioni dei disabili e il lavoro minorile.
In particolare il
Ministero del Lavoro ha indicato i seguenti ambiti specifici di intervento:
·
appalti – l’attività ispettiva si
concentrerà principalmente sugli appalti caratterizzati da rilevanti fenomeni
di subappalti per verificare l’eventuale impiego di manodopera irregolare;
·
somministrazioni e distacchi – sarà contrastato l’impiego
irregolare di lavoratori in Italia attraverso agenzie di somministrazione di
manodopera di altri Paesi europei o mediante l’utilizzo dell’istituto del distacco
sempre in ambito comunitario;
·
cooperative – anche
in questo caso l’attività ispettiva sarà indirizzata principalmente al
contrasto di impiego irregolare di manodopera o di utilizzo di lavoro nero; le ispezioni
riguarderanno per il 70% le cooperative non iscritte ad alcuna associazione di
categoria mentre per quelle associate sarà data priorità alle cooperative mai
verificate o non verificate negli ultimi 3 anni.
Fabio
Marrocco |
Per riferimenti confronta circ.re conf.le n. 72/2010 |
Responsabile
di Area |
Allegato uno |
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M/t |
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Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Nota del 10 marzo 2011 - Prot.
25/II/0003472
Programmazione dell’attività di
vigilanza per l’anno 2011.
PREMESSA
Nell’ambito dell’azione di riforma organizzativa e funzionale
che ha interessato negli ultimi anni l’attività di vigilanza,
In primo luogo va evidenziato che l’attività di vigilanza
svolta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali deve privilegiare
ambiti settoriali e tematici ben delineati e meritevoli di particolare
attenzione in quanto caratterizzati da fenomeni di rilevante impatto
economico-sociale. Inoltre, ove sussistano i presupposti normativi, appare
necessario utilizzare quanto più possibile - in linea con gli anni precedenti -
gli strumenti conciliativi introdotti dal D.Lgs. n.
124/2004 anche in via alternativa allo svolgimento dell’attività di vigilanza.
Particolare attenzione sarà dedicata al miglioramento dei
risultati qualitativi dell’attività ispettiva da realizzarsi mediante una più
mirata selezione delle realtà aziendali da sottoporre a controllo, con l’obiettivo
di concentrare, quanto più possibile gli interventi nei soli confronti di
quelle aziende maggiormente a rischio di fenomeni di lavoro sommerso. La
finalità tendenziale da perseguire quindi è quella di incrementare in maniera
significativa il riscontro effettivo di tali fenomeni diminuendo conseguentemente
gli interventi non produttivi di risultati sotto il profilo dell’efficacia dell’azione
ispettiva.
Si ribadisce, dunque, l’opportunità di orientare l’attività
di vigilanza esclusivamente al contrasto delle irregolarità di natura
"sostanziale" che costituiscono una lesione dei livelli di tutela delle
condizioni di lavoro in una logica di conseguimento dei risultati qualitativi
piuttosto che sul piano meramente quantitativo.
Infatti, più che su una indistinta e generalizzata
fissazione di parametri di carattere quantitativo (numero delle aziende irregolari,
dei lavoratori irregolari e totalmente in nero, ecc.), la vigilanza continuerà
ad essere indirizzata esclusivamente su specifici obiettivi meritevoli di
particolare attenzione (si pensi al lavoro nero, alla sicurezza sui luoghi di
lavoro, alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, ai fenomeno delle
false prestazioni nel settore agricolo, alla vigilanza in materia di appalti
illeciti, al lavoro irregolare degli stranieri, ai fenomeni di elusione
contributiva, al lavoro minorile, all’inserimento lavorativo dei soggetti
disabili, alla disciplina sulle pari opportunità), anche attraverso la
programmazione di accessi ispettivi a brevi intervalli temporali finalizzati ad
assicurare l’effetto sorpresa e mirati al solo riscontro del lavoro nero.
La presente programmazione è fondata sulle proposte
provenienti dalle Direzioni regionali del lavoro che, sulla base dell’approfondita
conoscenza delle realtà socio-economiche locali, hanno individuato i fenomeni
maggiormente rilevanti nei rispettivi ambiti territoriali su cui indirizzare l’attività
ispettiva.
Al fine di garantire una maggiore efficacia dell’attività
di vigilanza svolta dal personale ispettivo proseguirà inoltre la
programmazione di specifici progetti di vigilanza che vedranno il coinvolgimento
dei Gruppi Carabinieri per
In considerazione della rilevanza prioritaria che continua
ad avere la lotta al lavoro sommerso, occorre altresì affrontare in termini più
incisivi il problema del contrasto ai fenomeni del lavoro insicuro ed
irregolare realizzando un sistema che, grazie alla cooperazione dei diversi
soggetti pubblici attivi nel mondo del lavoro, consenta di avviare un processo
volto al passaggio dall’"ispezione al controllo".
In particolare l’"ispezione" è volta a far
emergere le irregolarità, ad individuare i responsabili e sanzionarne i
comportamenti illeciti, mentre il "controllo" presuppone un’attività
di carattere più generale finalizzata a monitorare il complesso dei fenomeni
maggiormente significativi, nonché ad individuare le possibili situazioni di
patologia enucleate da specifici indicatori ed a predisporre le conseguenti
azioni di contrasto.
Il citato processo si inserisce in una logica di
protezione dei diritti fondamentali della persona e del lavoratore, garantendo
al contempo il pieno rispetto delle regole sulla libera e corretta concorrenza
fra i soggetti economici.
Alla luce di quanto sopra esposto, si individuano di
seguito gli obiettivi verso i quali indirizzare l’attività di vigilanza
amministrativa e tecnica.
VIGILANZA AMMINISTRATIVA
Per la programmazione dell’attività di vigilanza
amministrativa per l’anno 2011 si evidenziano gli ambiti di intervento segnalati
da tutte le Strutture territoriali.
- Lavoro nero
La centralità delle azioni di contrasto al lavoro
irregolare impone di considerare quale preminente ambito d’intervento dell’attività
ispettiva il fenomeno del c.d. "sommerso totale", tenuto conto della
mancanza di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, dell’omesso
versamento di contributi e della perdita dei diritti conseguenti all’instaurazione
di un regolare contratto di lavoro, con particolare riferimento ai settori dell’edilizia,
dell’agricoltura, dei pubblici esercizi, ecc. nei quali si riscontra una maggiore
concentrazione di tale fenomeno.
- Impiego irregolare lavoratori extracomunitari
L’attività lavorativa dei cittadini stranieri immigrati
deve svolgersi nell’integrale rispetto della normativa vigente e, pertanto,
vanno contrastate tutte le forme di impiego irregolare di tale manodopera,
intervenendo mediante azioni di intelligence coordinate con le forze di polizia
e gli Istituti previdenziali. In particolare, va privilegiata l’azione di vigilanza
nei confronti di quelle realtà economiche gestite o organizzate mediante minoranze
etniche, operanti al di fuori di qualunque regolamentazione di carattere lavoristica previdenziale e fiscale e che realizzano vere e
proprie forme di sfruttamento della manodopera impegnata.
- Appalti somministrazione e distacchi
Si prosegue nello svolgimento dell’attività ispettiva in
materia di appalti privati caratterizzati da rilevanti fenomeni di subappalti
per verificare la regolarità dell’impiego di manodopera, con particolare
riferimento all’individuazione di eventuali ipotesi di somministrazione
irregolare, abusiva o fraudolenta.
La citata azione di vigilanza sarà mirata a specifici
settori maggiormente interessati al ricorso allo strumento contrattuale dell’appalto.
Inoltre, si prevede di intensificare l’azione ispettiva
nel settore degli appalti pubblici volta ad assicurare il pieno rispetto della
normativa in materia di lavoro ed evitare che la concorrenza si sviluppi a
danno delle stesse disposizioni lavoristiche.
La vigilanza riguarderà altresì, i rapporti tra
committenti/appaltatori/subappaltatori e la relativa responsabilità solidale,
nonché si estenderà anche alla verifica circa l’ottemperanza degli obblighi
connessi con le prestazioni di lavoro concernenti l’opera, la fornitura o il
servizio affidati.
Particolare attenzione sarà riservata all’attività di
vigilanza sulle opere pubbliche e all’individuazione di eventuali pseudo
lavoratori autonomi, al fine di garantire il rispetto del costo del lavoro e la
presenza di adeguate misure di salvaguardia della sicurezza e della salute dei
lavoratori.
Infine, in tale ambito, l’attività di vigilanza sarà
rivolta al contrasto dell’impiego irregolare di lavoratori attraverso agenzie
di somministrazione di Paesi UE e/o mediante il ricorso a forme di distacco
transnazionale che possono consentire l’abbattimento significativo del costo
della manodopera sfruttando il differenziale retributivo e contributivo applicato
nei diversi Paesi.
A tale scopo è stato elaborato – nell’ambito del Progetto Empower realizzato in partnership con
Inoltre, sempre in materia di distacco transnazionale,
- Cooperative
Al fine di favorire una maggiore incisività dell’azione
degli Osservatori provinciali delle cooperative nonché di uniformare i diversi
comportamenti tenuti in ambito nazionale, si ritiene necessario pianificare l’attività
di verifica annuale nel settore cooperativo.
Si precisa che l’attività di verifica va orientata per il
70% al controllo delle cooperative non iscritte ad alcuna associazione di
categoria e comunque non note e per il restante 30% nei confronti delle imprese
associate privilegiando quelle mai verificate, ovvero non verificate negli
ultimi 3 anni.
Per quanto attiene all’oggetto dell’attività di vigilanza
è necessario in primo luogo indirizzarla al contrasto dell’impiego irregolare
di manodopera ovvero di utilizzo di lavoro nero con l’evidente finalità di
perseguire le peggiori forme di sfruttamento dell’attività lavorativa.
Inoltre, per scongiurare fenomeni di dumping sociale e
contrattuale derivanti da una scorretta applicazione delle norme vigenti in
materia di cooperazione e delle clausole contenute nei Contratti Collettivi
Nazionali, l’accertamento ispettivo dovrà concernere i fenomeni interpositori, ovvero la fattispecie di appalto illecito di
manodopera posto in essere da pseudo imprese o da cooperative spurie. Ciò con
il primario obiettivo di salvaguardare la posizione contributiva e retributiva
dei lavoratori impiegati nelle attività oggetto di appalto nonché il rispetto
dei principi di leale concorrenza.
- Minori
Anche per l’anno 2011 l’azione ispettiva continuerà a
verificare la regolarità dell’impiego di lavoratori minori nei settori
maggiormente a rischio.
- Interventi a sostegno delle categorie
"svantaggiate" del mercato del lavoro
L’attività di vigilanza sarà - come di consueto - anche
orientata verso particolari fenomeni di rilevante impatto sociale quali:
Soggetti disabili
È opportuno verificare il corretto adempimento degli
obblighi posti dalla Legge n. 68/1999, con particolare attenzione a quello
della copertura dell’aliquota obbligatoria, utilizzando a tal fine il potere di
diffida.
Pari opportunità
Alla luce del Protocollo d’Intesa del 27 giugno 2007
siglato dalla Rete Nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità e
dalle Direzioni generali per l’Attività ispettiva e del Mercato del Lavoro,
nonché del Tavolo Tecnico di studio di cui al Decreto n. 241 del 12 gennaio
2009 proseguono le verifiche in merito all’esistenza di fenomeni discriminatori
ed all’effettività della tutela delle lavoratrici madri.
Per i profili di carattere quantitativo, si prevede di
sottoporre a verifica nel corso del 2011 - a seguito delle proposte pervenute
dagli Uffici territoriali - complessivamente n. 144.252 aziende.
ALTRE FORME DI TUTELA
SOSTANZIALE DEI LAVORATORI
Come già evidenziato in premessa ed in linea con quanto
ribadito dalla Direttiva dei Ministro del 18 settembre 2008, particolare
importanza dovrà essere riservata agli istituti della conciliazione monocratica
e della diffida accertativa per crediti patrimoniali
al fine di garantire un’immediata risposta alle esigenze di tutela dei lavoratori
interessati, anche indipendentemente dall’attivazione dell’azione ispettiva.
COORDINAMENTO
Le strategie di intervento per il contrasto al lavoro
sommerso ed irregolare, che rappresentano la condizione fondamentale per
sviluppare la crescita e la competitività dei Paese, rendono indispensabile
consolidare le iniziative di coordinamento fra i soggetti impegnati nelle
azioni ispettive, così da assicurare la massima efficacia ed ottenere migliori
risultati della vigilanza.
A tal fine, nel corso dell’anno 2011 sarà data attuazione
a quanto previsto, dalle Intese siglate nel 2010 con: INPDAP, INPS, INAIL,
Agenzia delle Entrate, Ministero della Difesa, Guardia di Finanza, ENPAM.
In particolare, saranno predisposte apposite visite
ispettive, volte al recupero contributivo, con il personale dell’INPDAP e dell’ENPAM.
Inoltre, in collaborazione con i Comandi provinciali dell’Arma
dei Carabinieri e della Guardia di Finanza saranno predisposte, a livello
locale, specifiche, azioni volte al contrasto dei fenomeni criminali collegati
all’occupazione di lavoratori irregolari ed in nero, ivi compresi
extracomunitari clandestini, all’occupazione illegale di minori, alle frodi in
danno degli Enti previdenziali, nonché alla prevenzione dei fenomeni
infortunistici.
Infine, in ottemperanza al Protocollo d’intesa del 4
agosto 2010, siglato con l’INPS, l’INAIL, e l’Agenzia delle Entrate, si
procederà a focalizzare in modo più puntuale possibile gli obiettivi dell’azione
di verifica attraverso la condivisione delle informazioni contenute nelle
diverse banche-dati. Tale Protocollo rappresenta, pertanto, lo strumento che
consente l’evoluzione del sistema della vigilanza da una fase legata alle sole
verifiche sul campo ad un più ampio sistema di monitoraggio dei fenomeni lavoristico-previdenziali.
PROGETTO QUALITÀ DELL’AZIONE ISPETTIVA
Come premesso, anche per l’anno in corso, il più
importante elemento deduzione ispettiva sarà rappresentato dall’indicatore di
qualità.
Pertanto ai fini statistici e di verifica della capacità
degli Uffici di assicurare una presenza sul territorio in termini
"qualitativi" e anche "quantitativi" si proseguirà con il
c.d. "progetto qualità".
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E
PROMOZIONE
Anche per quanto concerne l’attività di prevenzione e
promozione, prevista dall’art. 8 del D.Lgs. n.
124/2004, le Direzioni provinciali del lavoro, coordinate dalle rispettive
Strutture di livello regionale, proseguiranno nel pianificare e realizzare le
iniziative di carattere informativo e di aggiornamento aventi ad oggetto la
materia lavoristica, esclusivamente con le
organizzazioni datoriali e sindacali e le realtà economico-sociale presenti sul
territorio.
VIGILANZA TECNICA
La vigilanza tecnica per l’anno 2011 va orientata all’assoluto
privilegio delle iniziative Ispettive finalizzate ad arginare il fenomeno
infortunistico nel settore dell’edilizia.
Si precisa che per il raggiungimento degli obiettivi il
personale tecnico non dovrà essere in alcun modo distolto dalle attività
individuate dal presente documento ed in particolare non dovrà essere impiegato
per le verifiche degli ascensori e montacarichi, in quanto tali verifiche non
costituiscono compiti prioritari in termini di efficacia e di efficienza per l’Amministrazione,
né l’omissione di tale attività costituisce pregiudizio nei confronti dei terzi
in quanto la stessa può essere assolta, ai sensi delle disposizioni vigenti,
dai soggetti all’uopo autorizzati.
Si sottolinea la necessità che l’attività di vigilanza
tecnica vada opportunamente pianificata nell’ambito dei Comitati regionali di
coordinamento, come previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 e
successive modificazioni.
La vigilanza tecnica dovrà essere tale da raggiungere un
risultato annuale, pari almeno a 70 accertamenti per ciascun ispettore, escluse
le riviste.
VIGILANZA TECNICA SETTORE EDILIZIA
Considerato che gli incidenti sul lavoro nel settore
edilizio, rappresentano, per gravità, una componente numericamente rilevante
rispetto alla globalità del fenomeno infortunistico, si ritiene che in tale
settore debba concentrarsi l’attività di vigilanza tecnica svolta dalle
Strutture territoriali.
La vigilanza tecnica nei cantieri edili dovrà essere
condotta in modo completo sia sotto gli aspetti tecnici che amministrativi con
particolare attenzione alla catena di appalti e subappalti, ove esistenti.
La scelta dei cantieri da individuare dovrà rispettare,
indicativamente, i seguenti criteri:
- 5% Cantieri grandi - importo lavori maggiore 10.000.000
Euro, ove presenti.
- 30% Cantieri medi - importo lavori compreso tra
1.000.000 e 10.000.000 di Euro, ove presenti;
- 65% Cantieri piccoli.
Tale ripartizione trova fondamento evidentemente nella
considerazione che i più gravi infortuni avvengono normalmente nel cantieri di
più piccola dimensione.
VIGILANZA TECNICA SETTORE FERROVIE
Anche l’attività di vigilanza tecnica nel settore
ferroviario, come previsto dalle disposizioni vigenti, dovrà prevedere come per
l’anno precedente, una programmazione almeno annuale degli obiettivi in sede di
ufficio di coordinamento regionale.
In tale sede saranno individuati gli obiettivi della
vigilanza congiunta in considerazione delle priorità degli interventi da
effettuare per di ciascuna Provincia.
ALTRA VIGILANZA TECNICA
Il personale tecnico potrà altresì essere impegnato nell’ambito
della vigilanza in materia di tutela dei lavoratori contro i rischi derivanti
dalle radiazioni ionizzanti, purché la stessa venga svolta in settori
lavorativi significativi ai fini della suddetta tutela e pertanto, dovranno
essere presi in considerazione, ai fini del raggiungimento degli obiettivi, gli
accertamenti svolti solo in particolari strutture sanitarie complesse e settori
industriali ove l’impiego di sorgenti di radiazione siano qualitativamente e
quantitativamente significativi.
Inoltre costituiranno accertamenti tecnici quelli svolti
in ambito di sorveglianza di mercato secondo le concordate procedure definite
in base alle circolari vigenti.
Nell’ambito dell’attività di vigilanza, particolare
attenzione dovrà essere posta nell’individuare, monitorare e controllare gli
appalti di servizi aventi ad oggetto attività manutentive o di pulizia su aree
confinate (silos, pozzi, cisterne, serbatoi, impianti di depurazione, cunicoli
è gallerie ecc.), appalti che maggiormente espongono, al rischio in esame
personale non sempre preparato ad affrontare tali specifiche evenienze. Eventuali
ulteriori iniziative volte a tutelare i lavoratori che potenzialmente
potrebbero operare in ambienti sospetti di inquinamento potranno essere assunte
e condivise nell’ambito dei Comitati regionali di coordinamento, di cui al D.P.C.M. 21 dicembre 2007, secondo le indicazioni fornite
nella circolare 42/2010.
IL DIRETTORE GENERALE
PER L’ATTIVITÀ
ISPETTIVA
Dott. Paolo Pennesi