Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica

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Roma, 15 dicembre 2011

 

Circolare n. 254/2011

 

Oggetto: Autotrasporto – Costi minimi – Nuove determinazioni dell’Osser­vatorio della Consulta – Stato di agitazione del settore.

 

Nella giornata del 14 dicembre l’Osservatorio della Consulta ha assunto nuove determinazioni che irrigidiscono ulteriormente il regime tariffario esistente.

 

Dopo aver confermato la misura dei costi di esercizio e dei costi minimi per le varie tipologie di veicoli già individuata il 2 novembre scorso, l’Osservatorio ha stabilito che quei costi minimi (più bassi mediamente del 12% rispetto ai costi d esercizio) non sono applicabili come previsto dalla legge a tutti i contratti scritti, bensì ai soli contratti scritti stipulati tra primi e secondi vettori entrambi iscritti all’Albo degli autotrasportatori.

 

Com’è noto l’Osservatorio, presieduto dall’ex Sottosegretario Giachino, è composto da dieci rappresentanti (Confindustria, Confetra, Assologistica, Fedit, Fiap L, Legacoop, Confartigianato Trasporti, Fita Cna, Ministero dei Trasporti e Ministero dell’Economia). Le determinazioni sono state assunte a maggioranza, col voto contrario di Confetra, l’astensione di Fedit e dei due rappresentanti ministeriali, l’assenza di Assologistica e la non partecipazione al voto di Confindustria che ha denunciato l’illegittimità delle delibere.

 

Confetra e Confindustria hanno chiesto che le delibere dell’Osservatorio vengano inviate per il preventivo parere all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il recente decreto legge Salva Italia (decreto legge 6 dicembre 2011, n.201), ha infatti ampliato la funzione dell’Antitrust stabilendo che l’Autorità ha ora il potere di veto contro i provvedimenti di qualsiasi amministrazione pubblica che violino le norme a tutela della concorrenza e del mercato.

 

In questo contesto di forte contrapposizione, il mondo dell’autotrasporto sta avviandosi verso una profonda frattura interna: da una parte Fai e Confartigianato Trasporti proclamano un nuovo fermo di servizi per il prossimo gennaio per protestare contro le misure del Governo Monti, dall’altra la Fita Cna, che non aderisce al fermo, apre un confronto con Confindustria e Confetra per cercare soluzioni condivise che consentano di superare l’attuale stallo dei costi minimi. L’Anita infine dichiara di condividere il metodo del confronto aperto tra Fita, Confindustria e Confetra.

 

Si fa riserva di comunicare gli sviluppi della situazione.

 

Daniela Dringoli

Per riferimenti confronta circ.re conf.le n.247/2011

Responsabile di Area

Allegati quattro comunicati stampa

 

D/d

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COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

Roma, 14 Dicembre 2011

 

CNA-Fita Confindustria e Confetra affrontano l’emergenza del caro gasolio e del caro pedaggi

Avviato il confronto per ricercare soluzioni condivise e concrete da proporre al Governo e al Parlamento

 

Confindustria e Confetra sono disponibili a ricercare insieme alla CNA-Fita soluzioni che tengano in adeguato conto l'effetto delle variazioni dei costi quali quello del gasolio e dei pedaggi autostradali.

Considerare adeguatamente i predetti costi, garantire tempi celeri di pagamento, incidere sul ricorso esasperato alla subvezione sono tutte misure praticabili che possono consentire, da una parte, di attenuare l'impatto della forte crisi attuale nei confronti degli autotrasportatori più deboli e, dall'altra, di superare l'attuale assetto dirigistico che stravolge i meccanismi di mercato mettendo in difficoltà le imprese più capaci, in grado di offrire servizi efficienti e di crescere.

Su questi aspetti, e sui loro collegamenti con tutta la regolamentazione attualmente vigente, CNA-Fita, Confetra e Confindustria hanno assunto la determinazione a definire nel brevissimo termine proposte precise, condivise e concrete, comunque rispettose della disciplina antitrust, da sottoporre all'attenzione delle altre rappresentanze dell'autotrasporto e della committenza industriale, commerciale e logistica che volessero condividerle, per proporle al Governo e al Parlamento permettendo così l’avvio di un confronto responsabile e autorevole ma soprattutto capace di dare risposte concrete e tempestive all’emergenza costi già a partire dal prossimo mese di gennaio 2012.

 

CNA-FITA

CONFETRA

CONFINDUSTRIA

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA CNA-FITA

 

La CNA-Fita non aderisce al fermo proclamato arbitrariamente da Unatras

La situazione politico-economica del Paese impone atteggiamenti responsabili e realistici improntati alla concretezza

 

La CNA-Fita prende le distanze dalla proclamazione di fermo diramata questa mattina con una nota stampa da parte del coordinamento unitario Unatras. Questa decisione è stata presa arbitrariamente dai vertici del coordinamento senza preventiva discussione con la nostra associazione. Un comportamento grave e irresponsabile che non ha rispettato le regole statutarie del coordinamento e il vincolo dell’unitarietà che lo contraddistingue. L’esecutivo Unatras, svoltosi ieri, non è stato concordato con la CNA-Fita, che si era resa altresì disponibile ad una convocazione della presidenza dove poter discutere le determinazioni del caso. E’ stato deciso di fare a meno di noi, procedendo a maggioranza e mettendo a grave rischio l’unità della rappresentanza della categoria. La nostra associazione, pur avendo preso parte come semplice osservatore all’esecutivo svoltosi ieri ed arbitrariamente convocato dal presidente Del Boca e dal Segretario Pasquale Russo, non aderisce alla proclamazione di fermo e si riserva ulteriori determinazioni in merito dopo aver convocato i suoi organismi nazionali e territoriali per discuterne la valenza e la portata. Parallelamente la CNA-Fita si è resa disponibile ad un dialogo con le confederazioni rappresentative della committenza per sondare e predisporre una piattaforma condivisa per superare l’impasse politico/sindacale che da anni costringe la nostra categoria ad assorbire senza alternative i continui rialzi dei costi del gasolio e dei pedaggi. Un tentativo estremo quanto necessario perché il particolare momento economico e politico che il nostro paese sta vivendo impone preventivamente il dialogo. Il fermo per la nostra associazione rimane la soluzione estrema se il dialogo non garantirà alle nostre imprese risultati concreti e in tempi brevi e certi. Per queste ragioni la CNA-Fita continuerà a ricercare un’alternativa nel prossimo mese e solo alla fine di questo iter deciderà cosa fare rimanendo convinta che l’attuale crisi economica e la recessione alle porte impongano un atteggiamento più responsabile e realistico.

CNA-Fita Trasporto merci e persone

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA ANITA

 

Manovra. Positivo il confronto tra Confindustria e associazioni di autotrasporto

 

Roma, 15 dicembre 2011 - Il confronto aperto da Confindustria, Confetra e Cna-Fita è un segnale positivo per affrontare insieme le difficoltà che gravano sulle imprese di autotrasporto.

“Siamo parte del confronto avviato e valutiamo positivamente l’apertura di una nuova fase nei rapporti tra vettori e committenza”.

E’ quanto dichiarato da Eleuterio Arcese presidente di ANITA, l’associazione di Confindustria che riunisce le imprese di autotrasporto più grandi in Italia.

Dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il vice presidente di CONFIDUSTRIA Cesare Trevisani, si è riunito ieri il Consiglio nazionale di ANITA che ha condiviso l’importanza di ripartire su nuove basi e avviare un confronto serio, teso ad individuare soluzioni concrete e sostenibili per affrontare le difficoltà congiunturali e gettare le basi per una riforma del settore.

“Solo attraverso un dialogo responsabile fondato su basi condivise e paritarie - ha ribadito il presidente Arcese - le imprese di autotrasporto potranno recuperare competitività, anche grazie ad un rinnovato confronto con la committenza”.

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA UNATRAS

 

Unatras: l’autotrasporto dice no alla manovra e proclama il fermo dei servizi.

 

Forte è la determinazione degli autotrasportatori nel richiedere un fermo immediato dell’autotrasporto. L’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro all’anno per veicolo), i costanti aumenti dei premi assicurativi, l’aumento delle giornate di divieto di circolazione, il rischio della cancellazione dei costi di sicurezza e la deregolamentazione delle norme per l’accesso alla professione di autotrasportatore compromettono la sicurezza sulle strade e riducono la competitività delle imprese.

Elementi questi che conducono nella direzione opposta a quelle che l’Esecutivo dice di voler seguire.

L’Unatras ha pertanto deciso di proclamare il fermo dei servizi di autotrasporto, che sarà effettuato entro la fine del mese di gennaio nel rispetto del codice di autoregolamentazione.

Roma, 15 dicembre 2011