|
Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e
della Logistica 00198 Roma - via Panama 62 - tel. 068559151-3337909556 - fax 06/8415576 e-mail: |
Roma, 11 maggio 2015
Circolare n. 70/2015
Oggetto: Tributi – Regime Iva dei
costi specifici dell’attività di spedizione internazionale.
Si è conclusa
positivamente una delle problematiche fiscali che riguardano le imprese di
spedizione internazionale inserita nel Pacchetto
fiscale della logistica che Confetra ha presentato al Sottosegretario al
Ministero dell’Economia on.le Zanetti nel luglio del
2014.
Si tratta del regime
Iva di alcuni costi peculiari che le imprese di spedizione internazionale dettagliano
nella fattura (es. Diritto Emissione Mandato - DEM,
prestazioni professionali, ecc.) e sulle quali l’Iva viene applicata con lo
stesso regime dell’operazione di spedizione cui si riferiscono. Ad es. se sono
riferite ad una spedizione in esportazione commissionata da un soggetto Iva italiano,
quelle spese vengono fatturate come non imponibili ex articolo 9 comma 4 del DPR 633/72; le stesse spese riferite ad una spedizione in
importazione sempre commissionata da un soggetto Iva italiano, qualora non
siano inserite direttamente nel valore in dogana dei beni importati, vengono
fatturate con Iva.
Questa impostazione –
seguita da sempre da tutte le imprese del settore – è stata messa in
discussione dalla Direzione Regionale Toscana dell’Agenzia delle Entrate che ha
emesso tre avvisi di accertamento nei confronti di altrettante grandi imprese
di spedizione, sostenendo che le spese in questione si qualificassero sempre
come operazioni generiche e dovessero sempre essere assoggettate ad Iva.
Siffatta
interpretazione è derivata dalla lettura di una pubblicazione – Shipping e Fisco – redatta alcuni anni fa dalla Direzione
Regionale della Liguria.
A seguito della pressante
azione del mondo confederale, l’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale
Normativa e Direzione Centrale Accertamento – nel corso di un confronto
tenutosi lo scorso 7 maggio ha confermato, anche nel rispetto del dettato
comunitario, che le spese di cui trattasi devono seguire il regime Iva della
spedizione cui si riferiscono, al pari delle prestazioni accessorie che seguono
il regime Iva dell’operazione principale.
Al fine di provare in
sede di verifica la correlazione tra le spese e la spedizione è opportuno che
l’addebito delle stesse avvenga nella stessa fattura di addebito della
spedizione (tale prassi è già prevalente tra le imprese) e che siano mantenuti
i documenti a corredo della spedizione stessa (es. ordine del cliente). Anche
nel caso di emissione di fatture con importi onnicomprensivi che non contengono
il dettaglio dei singoli costi (cd “tariffe
all in”) è opportuno conservare la documentazione
che dimostri l’esatta connotazione della spedizione messa in atto (in export,
in import, nazionale, intracomunitaria).
La Direzione
Accertamento darà istruzioni al proprio interno al fine di chiarire la
peculiarità della fatturazione delle imprese di spedizione internazionale. Nel
contempo ha assicurato che la pubblicazione Fisco e Shipping
nella prossima edizione sarà opportunamente revisionata.
Daniela Dringoli |
D/d |
Responsabile di Area |
|
|
|
© CONFETRA – La riproduzione totale
o parziale è consentita esclusivamente alle organizzazioni aderenti alla
Confetra. |