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Roma, 11 maggio 2015

 

Circolare n. 70/2015

 

Oggetto: Tributi – Regime Iva dei costi specifici dell’attività di spedizione internazionale.

 

Si è conclusa positivamente una delle problematiche fiscali che riguardano le imprese di spedizione internazionale inserita nel Pacchetto fiscale della logistica che Confetra ha presentato al Sottosegretario al Ministero dell’Economia on.le Zanetti nel luglio del 2014.

 

Si tratta del regime Iva di alcuni costi peculiari che le imprese di spedizione internazionale dettagliano nella fattura (es. Diritto Emissione Mandato - DEM, prestazioni professionali, ecc.) e sulle quali l’Iva viene applicata con lo stesso regime dell’operazione di spedizione cui si riferiscono. Ad es. se sono riferite ad una spedizione in esportazione commissionata da un soggetto Iva italiano, quelle spese vengono fatturate come non imponibili ex articolo 9 comma 4 del DPR 633/72; le stesse spese riferite ad una spedizione in importazione sempre commissionata da un soggetto Iva italiano, qualora non siano inserite direttamente nel valore in dogana dei beni importati, vengono fatturate con Iva.

 

Questa impostazione – seguita da sempre da tutte le imprese del settore – è stata messa in discussione dalla Direzione Regionale Toscana dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso tre avvisi di accertamento nei confronti di altrettante grandi imprese di spedizione, sostenendo che le spese in questione si qualificassero sempre come operazioni generiche e dovessero sempre essere assoggettate ad Iva.

 

Siffatta interpretazione è derivata dalla lettura di una pubblicazione – Shipping e Fisco – redatta alcuni anni fa dalla Direzione Regionale della Liguria.

 

A seguito della pressante azione del mondo confederale, l’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa e Direzione Centrale Accertamento – nel corso di un confronto tenutosi lo scorso 7 maggio ha confermato, anche nel rispetto del dettato comunitario, che le spese di cui trattasi devono seguire il regime Iva della spedizione cui si riferiscono, al pari delle prestazioni accessorie che seguono il regime Iva dell’operazione principale.

 

Al fine di provare in sede di verifica la correlazione tra le spese e la spedizione è opportuno che l’addebito delle stesse avvenga nella stessa fattura di addebito della spedizione (tale prassi è già prevalente tra le imprese) e che siano mantenuti i documenti a corredo della spedizione stessa (es. ordine del cliente). Anche nel caso di emissione di fatture con importi onnicomprensivi che non contengono il dettaglio dei singoli costi (cd “tariffe all in”) è opportuno conservare la documentazione che dimostri l’esatta connotazione della spedizione messa in atto (in export, in import, nazionale, intracomunitaria).

 

La Direzione Accertamento darà istruzioni al proprio interno al fine di chiarire la peculiarità della fatturazione delle imprese di spedizione internazionale. Nel contempo ha assicurato che la pubblicazione Fisco e Shipping nella prossima edizione sarà opportunamente revisionata.

 

Daniela Dringoli

D/d

Responsabile di Area

 

 

 

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