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Roma, 7 novembre 2006

 

Circolare n.128/2006

 

Oggetto: Previdenza complementare – Conferimento del TFR – Punto della situazione.

 

Anche alla luce delle consultazioni cui la Confetra è stata chiamata nei giorni scorsi dal Ministero del Lavoro sul tema del conferimento del TFR, si ritiene opportuno fotografare la situazione allo stato attuale, non escludendo ulteriori cambiamenti prima della approvazione definitiva della manovra economica di cui la parte sul TFR rappresenta uno dei punti fondamentali.

 

Il complesso assetto politico-normativo della materia della previdenza complementare deriva dal combinato dei seguenti atti:

 

-         decreto legislativo 252/2005 (riforma Maroni) che, in assenza di interventi, sarebbe scattato dall’1 gennaio 2008;

-         disegno di legge finanziaria 2007 (attualmente all’esame del Parlamento) che anticipa la riforma Maroni all’1 gennaio 2007 e sancisce il conferimento alla Tesoreria dell’INPS del 50% del TFR non destinato alla previdenza complementare;

-         accordo del 23 ottobre scorso tra Governo, Confindustria e OO.SS., che esonera dal conferimento forzoso all’INPS del TFR le imprese con meno di 50 dipendenti, mentre eleva al 100% il conferimento del TFR per le imprese da 50 dipendenti in su.

 

Da questo assetto, che dovrà trovare formalizzazione normativa nelle prossime settimane, dovrebbe conseguire il seguente scenario.

 

1)      Le nuove regole sul conferimento del TFR entreranno in vigore dall’1 gennaio 2007.

 

2)      I lavoratori avranno 6 mesi di tempo (cioè fino al 30 giugno 2007) per decidere se conferire il TFR maturando ad un fondo pensione o mantenerlo presso l’azienda di appartenenza. Per i lavoratori assunti dopo l’1 gennaio 2007 il termine dei 6 mesi decorrerà dalla data di assunzione.

 

3)      In caso di opzione verso un fondo pensione, il conferimento del TFR che maturerà dal momento della scelta avverrà dopo il 30 giugno 2007; nel frattempo il TFR continuerà a rimanere provvisoriamente presso l’azienda.

 

4)      Qualora i lavoratori optino per la conservazione del TFR, nulla cambierà rispetto ad oggi per le aziende al di sotto dei 50 dipendenti. Tutte le altre viceversa saranno tenute a versare dal luglio 2007 l’intero TFR che maturerà successivamente all’1 gennaio 2007 alla Tesoreria dell’INPS. La liquidazione del TFR e le sue anticipazioni continueranno ad essere effettuate di volta in volta dalle
aziende, che conguaglieranno le somme anticipate per conto dell’INPS in sede di versamento dei contributi previdenziali. Il conferimento del TFR all’INPS avverrà con cadenza mensile secondo modalità da stabilirsi con decreto del Ministro del Lavoro.

 

5)      Qualora entro il 30 giugno 2007 i lavoratori non avranno effettuato alcuna scelta, in base al citato decreto n. 252 scatterà il cosiddetto principio del silenzio assenso; di conseguenza il TFR confluirà automaticamente dall’1 luglio al fondo pensione previsto dal contratto collettivo, ovvero, in caso di mancanza di un fondo negoziale di riferimento, ad una forma pensionistica residuale che sarà istituita presso l’INPS.

 

6)      Saranno previste misure compensative a favore delle aziende che perderanno la disponibilità del TFR. Tali misure consisteranno nella riduzione dello 0,20% dei contributi previdenziali (ulteriori riduzioni scatteranno dal 2008), nonché in deduzioni fiscali aggiuntive dal reddito di impresa per le quote di TFR conferite.

Il Governo inoltre si è impegnato a studiare con il sistema bancario la costituzione di un fondo di garanzia a favore delle imprese che si trovassero in difficoltà nell’accesso al credito.

 

7)      Entro la fine dell’anno tutti i datori di lavoro dovranno fornire ai propri dipendenti adeguate informazioni sulle diverse scelte a loro disposizione circa il conferimento del TFR. Al riguardo il Ministero del Lavoro avvierà prossimamente una campagna informativa con il coinvolgimento delle parti sociali e fornirà modelli di comunicazione alle aziende.

 

Per quanto concerne in particolare il mondo del trasporto merci, sono in corso in questi giorni incontri tra tutte le organizzazioni imprenditoriali e il sindacato per valutare la possibilità di dare una soluzione unitaria al tema della previdenza complementare per tutti i lavoratori del settore.

 

Gli esiti di tali incontri e gli sviluppi degli assetti normativi, tutto ancora in fase di maturazione, influenzeranno direttamente l’atteggiamento dei lavoratori e delle aziende su queste complessa materia.

 

Si fa riserva di comunicare tempestivamente ogni evoluzione al riguardo.

 

f.to dr. Piero M. Luzzati

Per riferimenti confronta circ.re conf.le n. 117/2006 e 9/2006

 

Allegato uno

 

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