La vicenda del tunnel del Monte Bianco è emblematica: nell’anno dell’incidente (1999) vi transitavano 2.500 veicoli pesanti al giorno che soddisfacevano in valore il 10 per cento del commercio estero italiano.

Spesi 350 milioni di euro per la sua ristrutturazione e per la sua messa in sicurezza, oggi non è ancora completamente riaperto al traffico pesante, con danni per l’Italia (in termini di maggiori costi per il dirottamento, perdita di competitività, intasamenti sulle vie alternative) dell’ordine di miliardi di euro l’anno.

La politica dei pedaggi, le restrizioni alla circolazione, gli ecopunti, gli interessi localistici, una malintesa tutela ambientale, insieme alla inevitabile ristrettezza delle risorse finanziarie per le infrastrutture, stanno strangolando la logistica italiana e quindi le potenzialità di sviluppo dell’intera economia nazionale .

Le equazioni di politica dei trasporti, così come formulate nel Libro Bianco del 2001 o nella Convenzione delle Alpi del 1991, sono ormai inaccettabili per l’Italia. Così come gli interessi delle popolazioni locali devono essere mediati con l’interesse nazionale.

Solo se saprà misurarsi vittoriosamente su questi temi il Governo garantirà un futuro di progresso all’Italia.

I VALICHI E LE GRANDI OPERE:

 

UNA NECESSITA’ ITALO EUROPEA
E UNA STRATEGIA DI GOVERNO

 

Programma

 

10,00   Relazione introduttiva

Aldo Gatti

Presidente Confetra

 

10,30   Le esigenze del sistema Paese

Antonio D’Amato

            Presidente Confindustria

 

11,00   La politica europea dell’Italia

Rocco Buttiglione

           Ministro per le Politiche Comunitarie

 

11,30   Federalismo e grandi opere

Lanfranco Senn

Università Bocconi

 

12,00   Le azioni del Governo italiano

Pietro Lunardi

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

 

E’ stato invitato a partecipare il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi