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Roma, 15 febbraio 2012
Circolare n. 41/2012
Oggetto: Lavoro – Programmazione dell’attività di
vigilanza per il 2012 – Documento del Ministero del Lavoro del 7.2.2012.
Come ogni anno il
Ministero del Lavoro ha programmato l’attività di vigilanza per il 2012
prevedendo di ispezionare in tutta Italia 139 mila aziende (144 mila nel 2011).
Anche questa volta le regioni con maggior numero di ispezioni saranno
L’attività di
vigilanza si concentrerà principalmente su alcune tematiche già individuate lo
scorso anno tra cui l’impiego di lavoratori in nero, le forme di decentramento
ed esternalizzazione dei processi produttivi con particolare riferimento alla
disciplina degli appalti nel settore della logistica, i tempi di guida e di
riposo nell’autotrasporto, la somministrazione e i distacchi transnazionali di
lavoratori, la qualificazione dei rapporti di lavoro (contratti part-time,
collaborazioni coordinate e continuative, contratti a progetto, ecc.), la
tutela dei disabili. Per ogni regione il Ministero ha individuato in modo
analitico le priorità dell’attività ispettiva a seconda dei settori economici e
delle specificità delle singole province.
Fabio
Marrocco |
Per riferimenti confronta circ.re conf.le n. 73/2011 |
Responsabile
di Area |
Allegato uno |
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M/t |
© CONFETRA – La riproduzione totale o parziale è
consentita esclusivamente alle organizzazioni aderenti alla Confetra. |
Direzione
generale per l’Attività Ispettiva
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
DELL’ATTIVITÀ DI VIGILANZA PER
L’ANNO 2012
7 febbraio 2012
PREMESSA
l presente
Documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2012 è frutto
di un’attenta analisi della peculiare realtà economico sociale che contraddistingue
i diversi contesti territoriali, anche in considerazione della vigente crisi
economica e del conseguente rallentamento dell’attività imprenditoriale, che
rendono indispensabile perseguire la scelta, già effettuata negli anni
precedenti, di investire su un’azione di vigilanza fortemente selettiva e
qualitativa, volta realizzare un’effettiva tutela delle condizioni dei
lavoratori, mirata al contrasto ai fenomeni di irregolarità sostanziale, senza
costituire un inutile ostacolo al sistema produttivo.
Al fine di
declinare le direttive operative dirette alle Strutture territoriali del Ministero
del lavoro e delle politiche sociali per l’efficace svolgimento dell’azione
ispettiva nel corso dell’anno 2012, la Direzione generale per l’Attività
Ispettiva ha pertanto predisposto una pianificazione dell’attività di vigilanza
strettamente correlata alle caratteristiche specifiche dei fenomeni di
irregolarità che emergono nei diversi ambiti locali.
Infatti, in
considerazione dell’esito positivo della metodologia di programmazione adottata
fin dal 2009, si è ritenuto opportuno proseguire in una logica di
“ribaltamento” rispetto alla precedente prospettiva orientata in passato
esclusivamente sulla base di indicazioni centralistiche, invitando le Strutture
territoriali dell’Amministrazione ad approfondire la conoscenza dei rispettivi
territori in modo da poter meglio individuare i fenomeni di maggior rilevanza
che alterano le corrette dinamiche del mercato del lavoro di livello locale.
La realizzazione
di controlli realmente incisivi sul territorio nazionale non può infatti certamente
prescindere dall’individuazione di fenomeni “sensibili” nei confronti dei quali
indirizzare le verifiche ispettive, risultanti da una specifica “mappatura”
delle diverse problematiche esistenti a livello regionale e provinciale, sulla
base delle proposte - sia in termini quantitativi che, principalmente, in
termini qualitativi - provenienti dalle diverse Strutture territoriali.
VIGILANZA
ORDINARIA
L’attività di
vigilanza sulla materia lavoristica e previdenziale
sarà indirizzata sui seguenti, specifici fenomeni di più rilevante impatto
economico-sociale.
• Lavoro nero: in primo luogo, in considerazione della notevole
incidenza che continua ad assumere sull’economia del Paese il fenomeno del
lavoro sommerso, soprattutto in relazione ai datori di lavoro del tutto
sconosciuti alla pubblica amministrazione, risulta prioritario garantire su
tutto il territorio nazionale un’efficace azione ispettiva mirata al contrasto
all’impiego di lavoratori in nero, considerate, altresì, le ripercussioni
negative che tale fenomeno comporta in relazione alla tutela della salute e
della sicurezza sul lavoro, oltre che ai profili retributivi, contributivi e
fiscali, nonché alla mancata fruizione dei diritti conseguenti
all’instaurazione di un regolare rapporto di lavoro. Particolare attenzione
sarà rivolta al fenomeno dell’impiego di lavoratori clandestini
extracomunitari, con riferimento al quale l’azione ispettiva sarà svolta
nell’ambito di particolari settori merceologici (in primo luogo, agricoltura ed
edilizia) e in specifiche zone del territorio nazionale (prevalentemente, le
aree geografiche del Meridione). Tali realtà economiche sono infatti
caratterizzate dalla frequente utilizzazione di lavoratori irregolari, in nero
od anche extracomunitari privi di permesso di soggiorno, spesso reclutati in
modo non conforme alle normative, con il conseguente ricorso ad intermediari
illegali, manifestazione del diffuso fenomeno del caporalato. L’attività di accertamento
è finalizzata, pertanto, a tutelare i lavoratori, evitandone lo sfruttamento,
nonché a verificare l’eventuale omissione dei versamenti contributivi,
previdenziali ed assicurativi.
• Appalti, subappalti e distacchi: saranno oggetto di accertamenti ispettivi le
modalità attuative delle sempre più diffuse forme di decentramento ed
esternalizzazione dei processi produttivi, attraverso l’esame analitico della
filiera degli appalti, anche pubblici. Si approfondiranno, in particolare,
i rapporti tra committenti, appaltatori
e subappaltatori e gli aspetti relativi alla responsabilità solidale, al fine
di garantire la corretta applicazione della disciplina normativa e contrattuale
nei confronti del personale effettivamente impiegato nel singolo appalto nonché
di individuare eventuali fenomeni di somministrazione irregolare, abusiva o
fraudolenta, con particolare riferimento al settore della logistica, al
facchinaggio ed ai servizi alla persona.
Inoltre saranno effettuati controlli
ispettivi mirati a monitorare il fenomeno dei distacchi illeciti soprattutto
con riferimento alle fattispecie di abuso nell’utilizzo dello strumento
giuridico del distacco transnazionale che comporta il verificarsi di
situazioni di profonde disparità di trattamento sotto il profilo salariale e
normativo tra lavoratori appartenenti a diversi Paesi dell’Unione Europea, a
fronte dell’esecuzione della medesima prestazione lavorativa.
• corretta qualificazione dei rapporti di lavoro: le verifiche saranno mirate in particolare a
valutare la corretta applicazione delle forme contrattuali atipiche o
flessibili (contratti di lavoro intermittente, vouchers, contratti part-time, collaborazioni coordinate
e continuative anche a progetto, associazioni in partecipazione, etc.) che
presentano, in particolare in quei contesti territoriali caratterizzati da un
incremento del fenomeno, rilevanti profili di criticità. E’ infatti evidente
che l’uso improprio delle forme flessibili comportando minori costi del lavoro finisce
per determinare effetti di dumping sociale
che danneggiano inevitabilmente le imprese che operano sul mercato – in particolare
nel settore degli appalti – rispettando i corretti criteri di inquadramento
delle prestazioni lavorative. Più specificatamente l’attenzione va concentrata
sul fenomeno delle false partite IVA e sulle collaborazioni occasionali ex art. 2222 c.c. che
dissimulano veri e propri rapporti di lavoro di natura subordinata.
• occupazione irregolare dei minori: si rileva anche
per l’anno 2012 l’opportunità di svolgere una costante azione ispettiva orientata
a verificare le corrette modalità di occupazione dei lavoratori minori, nei
settori maggiormente a rischio, con specifico riferimento al rispetto del
divieto delle lavorazioni pericolose, faticose ed insalubri e alla corretta
modalità sulla sorveglianza sanitaria.
• false prestazioni di lavoro in agricoltura: in tale ambito l’attività ispettiva è mirata a
contrastare il fenomeno diffuso dell’instaurazione fittizia di rapporti di lavoro
agricolo, al fine di ottenere indebite prestazioni previdenziali, in
particolare nelle Regioni del sud.
• pari opportunità: l’azione di vigilanza sarà finalizzata a verificare
l’esistenza di eventuali fenomeni discriminatori fondati sul sesso, nonché l’effettività
della tutela delle lavoratrici madri, alla luce dell’attività svolta dal Tavolo
Tecnico di Studio di cui al Decreto n. 241 del 12 gennaio 2009, nonché in
attuazione del Protocollo d’intesa siglato tra le Direzioni generali
dell’Attività Ispettiva e del Mercato del Lavoro (attualmente, Direzione
generale per le politiche dei servizi per il lavoro) e la Rete Nazionale delle
Consigliere e dei Consiglieri di Parità, dei relativi Protocolli operativi
siglati tra le Direzioni regionali e territoriali del lavoro e le Consigliere
ed i Consiglieri di parità regionali e provinciali, che tengono conto delle
specifiche realtà locali.
• tutela dei disabili: si procederà, in
particolare, alla verifica della regolarità degli adempimenti richiesti dalla
legge n. 68/1999, con particolare riguardo alla copertura dell’aliquota
obbligatoria di unità appartenenti alle categorie protette, sia nel settore
privato sia in quello pubblico.
• cooperazione: proseguirà, anche
per l’anno 2012, l’attività di monitoraggio del fenomeno cooperatistico,
anche attraverso l’azione degli Osservatori provinciali delle cooperative,
nell’ottica di porre in essere interventi ispettivi mirati alla verifica della
genuina formula cooperativistica, nonché al riscontro della corretta instaurazione
e gestione dei rapporti di lavoro, all’analisi delle effettive condizioni di
lavoro di soci lavoratori e di lavoratori dipendenti ed al contrasto di
fenomeni elusivi degli obblighi retributivi e contributivi.
• autotrasporto: anche nell’anno
2012 è previsto un costante impegno del personale ispettivo nello svolgimento
delle verifiche, di competenza delle Strutture territoriali, nel settore
dell’autotrasporto anche in relazione agli adempimenti previsti dalla vigente
normativa comunitaria in merito al numero dei giorni (200) di lavoro effettivo
dei conducenti da controllare presso i locali delle imprese.
Premesso quanto
sopra, si prevede di sottoporre a verifica, per l’anno 2012, un totale di 138.967
aziende, secondo la seguente ripartizione regionale.
Si precisa che,
nonostante la significativa contrazione del numero di unità ispettive in forza
presso le Strutture territoriali, dall’esame della programmazione dell’attività
di vigilanza per l’anno 2012, risulta uno scostamento, rispetto al numero di
ispezioni programmate per il 2011 (n. 144.252), pari soltanto al - 3,66%.
DIREZIONI
REGIONALI |
NUMERO AZIENDE
DA ISPEZIONARE |
ABRUZZO |
4.910 |
BASILICATA |
4.990 |
CALABRIA |
7.676 |
CAMPANIA |
12.778 |
EMILIA ROMAGNA |
13.221 |
FRIULI VENEZIA
GIULIA |
3.155 |
LAZIO |
12.116 |
LIGURIA |
4.450 |
LOMBARDIA |
13.690 |
MARCHE |
5.890 |
MOLISE |
2.100 |
PIEMONTE |
10.236 |
PUGLIA |
13.119 |
SARDEGNA |
7.390 |
TOSCANA |
10.530 |
UMBRIA |
4.038 |
VALLE D’AOSTA |
436 |
VENETO |
8.242 |
TOTALE |
138.967 |
ATTIVITA’
ISPETTIVA SUL TERRITORIO
Va premesso, in
particolare, che le fonti di attivazioni della vigilanza in materia di lavoro e
di legislazione sociale rimangono l’attività su richiesta d’intervento e la vigilanza
d’iniziativa.
Riguardo a
quest’ultima, salvo la necessaria attività di coordinamento con le altre forze
ispettive degli Istituti previdenziali e delle Forze dell’Ordine, non esistono
vincoli specifici di natura ordinamentale che
condizionano gli Uffici nell’individuare le aziende specificatamente oggetto di
indagine.
Pertanto, i
responsabili degli Uffici - anche in relazione alle peculiarità delle rispettive
realtà territoriali - conservano ampi margini di autonomia nel valutare gli
ambiti di intervento, ferme restando le priorità dei fenomeni di irregolarità
sostanziale su cui concentrare l’attività di controllo.
Per dar conto,
però, in modo analitico delle priorità di azioni nei rispettivi ambiti locali,
si ritiene opportuno rappresentare le seguenti specificità territoriali.
ABRUZZO
Edilizia: territori interessati dal noto evento sismico, ove è
tuttora in corso un’intensa attività di ricostruzione, ma anche cantieri pubblici e privati presenti nelle altre zone
della regione, in particolare su tutta la fascia costiera, (province di Teramo,
Pescara e Chieti e sulla zona dell’Alto Sangro
- AQ), dove si rilevano frequenti fenomeni di irregolarità nonché una forte
incidenza di infortuni gravi.
Agricoltura: zone (soprattutto nel Fucino) in cui risulta
una fortissima presenza di lavoratori stagionali, impegnati nella semina,
raccolta e lavorazione degli ortaggi; inoltre provincia di Chieti e zone
collinari delle province di Pescara e Teramo, per la raccolta
dell’uva e dell’olivo.
Turismo: fascia costiera e alcune zone montane interne, nel
periodo estivo ed invernale.
Grande distribuzione: controlli mirati in materia di qualificazione dei
rapporti di lavoro e di rispetto dell’orario, di appalti e subappalti in tutto
il territorio abruzzese e prevalentemente nell’area della Val
Pescara (province di Chieti e Pescara).
Industria manifatturiera: settore tessile/abbigliamento nella provincia di
Teramo, per la forte presenza di piccole aziende e laboratori gestiti da
etnia cinese, con frequenti fenomeni di lavoro nero e clandestino.
Autotrasporto: province di Chieti, Pescara e Teramo,
caratterizzate dalla notevole presenza di imprese operanti nella movimentazione
di merci su gomma.
BASILICATA
Edilizia: piccoli e medi cantieri ma anche quelli di maggiori
dimensioni in esecuzione di appalti pubblici per la constatata diffusione dei
subappalti e il considerevole ricorso alla somministrazione di manodopera.
Agricoltura: aziende zootecniche e specializzate nelle
colture intensive ed ortofrutticole, al fine di contrastare i fenomeni del
caporalato e delle false prestazioni lavorative nella fascia meta pontina
e nei territori confinanti con le province di Cosenza e Taranto; realtà
produttive stagionali concernenti la raccolta di frutta e ortaggi e, in particolare,
del pomodoro nei mesi estivi, nonché la vendemmia e la raccolta delle olive nei
mesi autunnali, nelle zone del Vulture-Melfese
e della Val d’Agri.
Turismo e pubblici esercizi: strutture recettive in provincia di Matera.
Industria: industria del mobile nella provincia di Matera e
nella zona di Ferrandina.
Servizi: manutenzione, logistica e facchinaggio, che si
rivelano maggiormente a rischio di fenomeni di interposizione di manodopera a
seguito di appalti illeciti.
Autotrasporto: provincia di Matera, con particolare
riferimento agli appalti di servizi che dissimulano forme di somministrazione
illecita di manodopera tra imprese dell’UE.
CALABRIA
Agricoltura: zone di Rosarno,
della Piana di Gioia Tauro, della Piana di Sibari nel Cosentino, di Lamezia, di Tropea
e zona ionica del Crotonese, per la presenza di lavoratori stranieri
provenienti prevalentemente dall’Africa e dall’Est europeo, con riferimento
alle seguenti colture: agrumi; olive; patate; pesche; uva; finocchi, fragole,
cipolle .
Edilizia: impiego di lavoratori in nero e/o irregolari,
appalti illeciti, caporalato, part-time
fittizi.
Commercio, pubblici esercizi e terziario:
forme di lavoro nero o irregolare,
rapporti fittizi di lavoro occasionale o di collaborazioni coordinate e
continuative ed elusione delle norme di previdenza ed assistenza sociale,
sfruttamento di lavoratori stranieri e minori.
Autotrasporto: interventi mirati alla tutela della salute e della
sicurezza dei lavoratori ed all’osservanza dei tempi di guida e di riposo
nonché della normativa sull’orario di lavoro.
Cooperative: contrasto ai fenomeni di dumping sociale e contrattuale, derivanti da una scorretta
applicazione delle norme vigenti in materia di cooperazione e delle clausole
contenute nei CCNL, fenomeni interpositori, appalti
illeciti di manodopera posti in essere da pseudo imprese o da cooperative
spurie.
CAMPANIA
Edilizia: contrasto al lavoro nero, fittizi contratti
part-time, somministrazione fraudolenta e immigrazione clandestina, verifica
del rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza.
Agricoltura: province di Benevento, Napoli e Salerno,
con riferimento ai fenomeni del lavoro sommerso, del caporalato e dello
sfruttamento di lavoratori extracomunitari.
Autotrasporto: controlli in tema di orario di lavoro e rispetto
della normativa sui tempi di guida e di riposo.
Decentramento ed esternalizzazione dei processi produttivi: verifiche
sulle cooperative per il contrsto a pratiche di dumping nonché sull’autenticità dei
contratti di appalto/subappalto privati e pubblici nei settori dell’industria,
grande distribuzione, attività sociale e servizi, in provincia di Avellino.
Pubblici esercizi: tutto il territorio regionale.
EMILIA ROMAGNA
Edilizia: contrasto al lavoro nero in tutto il territorio
regionale.
Agricoltura e agroalimentare: province di Piacenza,
Parma, Modena.
Pubblici esercizi/Turistico alberghiero: province di Bologna, Forlì/Cesena, Piacenza,
Ravenna, Rimini, per il significativo abuso dei contratti di lavoro
intermittente per prestazioni di fatto continuative.
Tessile: provincia di Modena, nei confronti di aziende
gestite da etnie straniere.
Cantieristica navale: provincia di Ravenna.
Logistica: aziende delle province di Bologna e Parma.
Autotrasporto: province di Bologna, Modena, Parma e Ravenna.
Commercio, terziario, servizi,
cooperative e manifestazioni fieristiche: tutto
il territorio regionale.
FRIULI VENEZIA
GIULIA
Agricoltura: corretto utilizzo dei vouchers e del lavoro intermittente, nelle
province di Pordenone, Udine e nelle zone del Collio
Goriziano, caratterizzate da un esteso territorio di vitigni.
Pubblici esercizi/servizi: province di Gorizia, Pordenone, Udine e, in particolare, Trieste, per la
considerevole percentuale di lavoro nero nel settore del terziario, che
costituisce la tipologia di attività più rappresentativa dell’economia di tale
provincia.
Eventi e fiere: già nella fase di installazione, per
le criticità legate alla presenza di appalti e subappalti, nelle province di Udine
e a Pordenone.
Edilizia: province di Gorizia, Pordenone ed Udine,
per la massiccia presenza di lavoratori autonomi (artigiani) che richiede
un’attenta verifica della relativa genuinità.
Autotrasporto: province di Udine e di Gorizia per la
vicinanza ad Austria e Slovenia che costituisce un fattore di svantaggio
competitivo, a causa delle riduzioni delle aliquote fiscali notevolmente
inferiori rispetto a quelle italiane.
Cooperative, ambienti confinati, settori
turistico alberghiero e nautico, centri
estivi, servizi di assistenza, artigianato artistico tradizionale, sartorie/pelletterie.
LAZIO
Edilizia: tutte le province della regione con particolare
riferimento alla sicurezza nei cantieri stradali in provincia di Viterbo.
Agricoltura: province di Frosinone (vendemmia,
trasformazione dei prodotti e vivaistica ) e di Latina.
Pubblici
esercizi/Commercio: province di Frosinone, Latina, Rieti e Roma,
in relazione al contrasto del lavoro sommerso e della simulazione dei contratti
di lavoro.
Cooperazione: cooperative
sociali e regolarità degli appalti nelle province di Frosinone e di Latina.
Logistica: province di Rieti e Roma, con
riferimento ad intermediazione illecita di manodopera e cooperative spurie.
Scuole private ed autoscuole: provincia di Frosinone,
per la verifica della corretta utilizzazione di apprendistato, tirocini e stages.
LIGURIA
Pubblici esercizi/Turistico alberghiero: provincia di Genova, presso riviere e borghi
dell’entroterra.
Agricoltura:produzioni in serra nella provincia di Imperia, attività
ortofrutticole in provincia di Savona e, in particolare, nella Piana
d’Albenga.
Edilizia: tutte le province della regione e in particolare La
Spezia e Genova, alla luce degli eventi alluvionali e della
conseguente di attivazione di controlli sull’attività di ricostruzione.
Cantieristica navale: filiera degli appalti nei poli cantieristici delle
province di Genova e La Spezia.
Produzione alimentare, con specifico riferimento alla produzione olearia
in provincia di Imperia ed alle produzioni dolciarie legate a prodotti
tradizionali nella zona di Genova.
Stabilimenti balneari: su tutto il territorio regionale.
LOMBARDIA
Edilizia: appalti pubblici per le opere dell’EXPO 2015,
che interesseranno più province, oltre a quella di Milano, nonché
distacchi transnazionali che generano dumping
economico-sociale, di rilevante impatto nel contesto produttivo lombardo.
Pubblici esercizi/commercio ristorazione, anche di tipo etnico, nonché
agriturismi e maneggi, pubs e discoteche, fiere e mercati e realtà imprenditoriali del settore terziario/servizi
in cui è maggiormente presumibile l’utilizzo di tipologie contrattuali
flessibili o pseudo- autonome elusive della normativa lavoristico-previdenziale.
Manifatturiero: accessi mirati al contrasto dell’occupazione
irregolare e dello sfruttamento di manodopera straniera, anche in orari serali,
notturni e/o in giorni festivi.
Cooperative: contrasto dei fenomeni interpositori
illeciti e dell’utilizzo di manodopera irregolare e/o in nero, filone
investigativo degli appalti, somministrazione e distacchi illeciti, tenuto
conto della trasversalità dello stesso rispetto ai diversi settori produttivi:
edilizia, logistica e facchinaggio, servizi di assistenza alla persona, opere
pubbliche.
Autotrasporto: rispetto dei tempi di guida e di riposo.
MARCHE
Edilizia: territorio di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata
e Ancona (grandi opere presenti nel territorio provinciale -terza corsia tratto Senigallia-Ancona,
progetto infrastrutturale viario quadrilatero Marche-Umbria).
Autotrasporto: Ancona, Ascoli Piceno e Macerata, con
riferimento al distacco transnazionale di lavoratori, e agli appalti di servizi
stipulati con imprese comunitarie od extracomunitarie.
Logistica/Cooperative: forme di esternalizzazione, attraverso appalti e
subappalti, spesso utilizzati in violazione delle vigenti norme di legislazione
sociale.
Pubblici esercizi: locali di spettacolo, prevalentemente nelle ore
serali/notturne, nelle province di Ascoli Piceno e Macerata.
Laboratori cinesi: province di Ancona e Ascoli Piceno
contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e dell’elusione della normativa in
materia di orario di lavoro.
Agricoltura: florovivaismo;
allevamenti; raccolta e lavorazione di tutti i prodotti agricoli (ortaggi,
vendemmia…); agriturismi, nelle zone di Ascoli Piceno e Macerata.
Servizi alla persona e imprese
di pulizia: provincia di Ancona.
MOLISE
Edilizia: contrasto al lavoro nero, tutela della salute e
della sicurezza dei lavoratori e verifica della filiera degli appalti.
Pubblici esercizi/Terziario: esternalizzazioni produttive illecite e corretta
qualificazione dei rapporti di lavoro.
Cooperazione: cooperative spurie.
Autotrasporto: orario di lavoro e tempi di guida e di riposo.
PIEMONTE
Edilizia: contrasto al lavoro sommerso e rispetto della
normativa in materia di sicurezza, prevalentemente nelle province di Novara,
Torino e Vercelli.
Pubblici esercizi/Turismo: lavoro nero e utilizzo di contratti di lavoro
flessibile o parasubordinato in provincia di Torino, imprese turistiche,
anche stagionali, dell’area della Valsesia (Vercelli).
Cooperative: cooperative sociali e di produzione e lavoro
nelle province di Torino e di Cuneo.
Estrazione e lavorazione delle pietre: provincia di Cuneo.
Autotrasporto: province di Biella e Novara.
Agricoltura, commercio, logisitica: lavoro
sommerso.
PUGLIA
Edilizia: tutte le province della Regione, con
particolare riferimento alla verifica del rispetto delle norme
antinfortunistiche ed in materia di appalto.
Agricoltura: tutto l’ambito regionale e in particolare province
di Bari e Barletta/Andria/Trani (BAT) e Foggia (raccolta del pomodoro, olive e
vendemmia).
Turistico/alberghiero/Terzario: tipologie contrattuali flessibili non genuine, con
particolare riferimento alle province di Bari, Foggia e Lecce.
Cooperative: in particolare nella provincia di Brindisi.
Impianti fotovoltaici: provincia di Brindisi per la particolare diffusione di tali impianti.
Mercati e panificazione: provincia di Taranto (mercati settimanali
rionali ed ortofrutticoli).
SARDEGNA
Edilizia: tutto il territorio regionale.
Agricoltura: in particolare, province di Nuoro ed Oristano.
Pubblici esercizi/Terziario: zone
costiere dell’Isola, nel periodo estivo e nelle province di Nuoro ed
Oristano con riferimento al settore
terziario.
Autotrasporto: tutte le province dell’Isola.
Cooperative: cooperative di servizi, in relazione alle quali
sono stati riscontrati frequentemente fenomeni interpositori
illeciti nonchè gravi inadempimenti retributivi e contributivi.
Truffa ai danni degli Istituti
previdenziali, inadempimenti agli obblighi contributivi: omessi versamenti delle ritenute a carico del
lavoratore e percezione indebita di sussidi.
TOSCANA
Edilizia: in tutto l’ambito regionale, anche con riferimento
al fenomeno infortunistico.
Agricoltura: province di Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa,
Siena, Pistoia (settore vivaistico caratterizzato dal ricorso a
lavoratori irregolari provenienti in prevalenza dall’Albania e dalla Romania).
Pubblici esercizi/Turismo/Terziario: irregolare utilizzo dei contratti atipici e
flessibili nelle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca (Versilia),
Massa Carrara, Pisa, Siena e lavoro nero nei nights nelle zone di Prato, Montecatini e comuni
limitrofi.
Manifatturiero: regolarità degli appalti di opere e servizi e
corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro, soprattutto nei
territori di Arezzo, Lucca e Pisa.
Autotrasporto: controlli
sui tempi di guida e di riposo con particolare riferimento alle province di
Firenze, Livorno e Siena.
Cantieristica navale: genuinità degli appalti, in particolare, in provincia
di Livorno, anche nell’ambito portuale
Cooperative:province di Firenze, Livorno, Prato e Siena nei
settori del facchinaggio, delle pulizie, della movimentazione delle merci e
della logistica.
Industria: grandi complessi industriali presenti prevalentemente
in provincia di Livorno.
Aziende di etnia cinese: in particolare, le province di Prato
e di Pistoia (soprattutto i territori limitrofi di Quarrata,
Montale, Agliana), per la presenza distretto parallelo di aziende che ha
prodotto un ingente giro d’affari.
UMBRIA
Edilizia: tutto il territorio in considerazione del fatto che
la Regione detiene tuttora, a livello nazionale, il primato dell’indice di
frequenza infortunistica.
Pubblici esercizi/Servizi/Turismo: attività commerciali gestite da imprenditori stranieri,
tipologie contrattuali atipiche e fenomeni di carattere stagionale, quali l’attività
alberghiera, soprattutto in occasione di manifestazioni a livello
internazionale (Umbria Jazz, Eurochocolate, Festival
di Spoleto, Trasimeno Blues, Rassegna internazionale del cinema di Città di Castello), sagre, polisportive
e circoli in associazione.
Cooperative: settori dell’autotrasporto e della logistica e
cooperative sociali, con specifico riferimento a quelle socio-sanitarie.
Commercio, agricoltura, artigianato
Esternalizzazione delle lavorazioni, in edilizia ed in altri settori merceologici (es.
grande distribuzione), nonchè, relativamente ad
un’importante realtà aziendale (stabilimento ThyssenKrupp-AST)
esistente nel territorio ternano.
VALLE D’AOSTA
Terziario/Pubblici esercizi: rilevanti attività turistiche e commerciali
presenti sul territorio regionale.
Edilizia: contrasto delle forme di lavoro sommerso e controlli
in materia di salute e sicurezza.
Tutti i settori merceologici: verifica della genuinità dei contratti di lavoro
flessibile, a tempo determinato e part-
time, rispetto dell’orario di lavoro e ricorso a
somministrazione ed appalti.
Agricoltura ed Industria.
VENETO
Edilizia: cantieri edili presenti in tutta la Regione, anche
con riferimento alla grandi opere programmate sul territorio.
Agricoltura: province di Belluno, Rovigo, Venezia,
e Verona (la cui economia è basata prevalentemente sull’attività
agricola).
Pubblici esercizi/Turismo: province di Venezia e Verona (zone
del lago di Garda), con particolare riferimento alle fiere ed ai grandi
eventi, anche in fase di allestimento.
Cooperative: contrasto delle forme di somministrazione illecita di
manodopera e dei fenomeni del sottosalario e dell’applicazione di contratti
difformi da quelli sottoscritti dalle OO.SS.
maggiormente rappresentative.
Tirocini di formazione e orientamento nel territorio di Venezia per la particolare
diffusione di tali forme contrattuali.
VIGILANZA TECNICA
Le verifiche tecniche sono opportunamente
pianificate nell’ambito dei Comitati regionali di coordinamento, in base alle
disposizioni del D. Lgs. n. 81/2008 e successive
modificazioni e sono mirate in primo luogo a contrastare l’allarmante fenomeno
degli infortuni sul lavoro, con particolare riferimento ai cantieri edili,
garantendo una costante azione ispettiva diretta al controllo delle condizioni
di salute e sicurezza sul lavoro, nonché anche a quello della regolarità dei
rapporti di lavoro nel settore edile.
La
vigilanza tecnica inoltre sarà finalizzata al risultato annuale pari ad almeno
n. 70 accertamenti per ciascun ispettore, escluse le eventuali rivisite, per un totale di n. 20.000 aziende ispezionate.
Al
fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi individuati per l’anno
2012, il personale tecnico non potrà essere distolto dall’attività volta al
conseguimento degli stessi ed, in particolare, non potrà essere utilizzato
nello svolgimento delle verifiche degli ascensori e montacarichi, che non
rappresentano compiti prioritari in termini di efficacia ed efficienza per
l’Amministrazione. La mancata effettuazione delle citate verifiche peraltro non
risulta pregiudizievole nei confronti dei terzi in quanto i controlli in
questione possono essere svolti, ai sensi della vigente normativa, dai soggetti
all’uopo autorizzati.
La
vigilanza tecnica, in particolare, è mirata ad un duplice ambito di intervento,
come di seguito specificato.
• Edilizia
In
tale settore si intensificheranno i controlli di competenza degli ispettori tecnici
delle Strutture territoriali, al fine di arginare il fenomeno infortunistico
che in edilizia presenta una significativa consistenza numerica rispetto
all’andamento complessivo degli incidenti sul lavoro, con specifico riferimento
a quelli di particolare gravità. Gli accertamenti in questione devono essere
svolti ad ampio raggio e riguardare non soltanto gli aspetti tecnici ma anche
quelli amministrativi, con particolare attenzione alla filiera degli appalti e
dei subappalti, che frequentemente interessano il settore dell’edilizia.
Gli accessi ispettivi saranno effettuati non
soltanto nei cantieri di dimensioni grandi e medie ma anche in quelli più
piccoli, in relazione ai quali rilevante è l’incidenza statistica degli
infortuni gravi.
• Ferrovie
Si
conferma l’impostazione dei precedenti anni, secondo la quale anche le
verifiche tecniche nel settore delle ferrovie saranno effettuate in base alla
programmazione annuale degli obiettivi predisposta in sede di coordinamento
regionale, in considerazione della priorità degli interventi da pianificare per
ciascuna provincia del territorio di rispettiva competenza.
• Ulteriori settori
La
vigilanza tecnica è svolta anche nei settori maggiormente significativi ai fini
della tutela dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni
ionizzanti. Pertanto, Al fine del raggiungimento degli obiettivi saranno
considerati soltanto gli accertamenti svolti da personale ispettivo in
particolari strutture sanitarie complesse ed in settori industriali in cui l’impiego
di sorgenti di radiazione si presenta qualitativamente quantitativamente
rilevante.
Inoltre, costituiscono accertamenti tecnici le
verifiche svolte in ambito di sorveglianza di mercato secondo le procedure
definite in base alle vigenti circolari.
Nell’ambito dell’attività di vigilanza,
infine, sarà posta particolare attenzione nell’individuare, monitorare e
controllare gli appalti di servizi aventi ad oggetto attività manutentive o di
pulizia su aree confinate, appalti che maggiormente espongono al rischio in
esame personale non sempre preparato ad affrontare tali specifiche evenienze.
Eventuali ulteriori iniziative volte a
tutelare i lavoratori che potenzialmente potrebbero operare in ambienti
sospetti di inquinamento potranno essere assunte e condivise nell’ambito dei
Comitati regionali di coordinamento, di cui al D.P.C.M.
21 dicembre 2007, secondo le indicazioni fornite nella circolare 42/2010.
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E PROMOZIONE
Al
fine di realizzare una significativa valorizzazione del ruolo del personale
ispettivo nell’ambito del tessuto economico-sociale in cui svolge la sua
funzione, si presterà attenzione non soltanto all’azione di vigilanza in senso
stretto, ma anche alla realizzazione di una maggior diffusione della cultura
della legalità, attraverso la programmazione, anche per l’anno 2012, di
specifiche attività di prevenzione promozione di cui all’art. 8, D. Lgs. n. 124/2004.
Tali iniziative sono finalizzate all’informazione ed
all’aggiornamento sulle tematiche più rilevanti in materia lavoristica,
di legislazione sociale e di salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro e rivolte agli operatori del mercato del lavoro,
quali le Organizzazioni datoriali e sindacali e le realtà economico-sociali
presenti sul territorio, nonché gli ordini professionali.
La Direzione generale per l’attività ispettiva effettuerà inoltre uno
specifico monitoraggio semestrale concernente la calendarizzazione
delle iniziative realizzate ed i soggetti presso le quali le stesse sono
svolte.
In
particolare, si prevede di realizzare complessivamente circa 800 incontri
su tutto il territorio nazionale.
PROGETTO QUALITA’
DELL’AZIONE ISPETTIVA
Anche per l’anno in corso, il più importante
elemento di valutazione dell’azione ispettiva è rappresentato non solo dalla
quantità delle verifiche ispettiva ama anche dalla qualità delle stesse.
Quest’ultima è identificata dalle violazioni della normativa sostanziale di tutela
del lavoratore.
Pertanto, a fini statistici, si
proseguirà con il c.d. “progetto qualità”, avente i seguenti parametri
valutativi: presenza, indicatore volto a garantire un costante ed
incisivo presidio del territorio; qualità, strettamente legata alle
tipologie di violazioni accertate; conciliazione monocratica, connessa
con la capacità immediate di ciascun Ufficio di soddisfare esigenze di tutela
del lavoratore.
L’attivazione di tale progetto consente di
stilare una graduatoria degli Uffici che conseguono risultati di maggior
rilievo.
PROGETTO
TRASPARENZA ED UNIFORMITA’ DELL’AZIONE ISPETTIVA
La
Direzione generale per l’Attività Ispettiva procederà anche nel 2012 alla
rilevazione delle eventuali segnalazioni relative alle violazioni del principio
di uniformità dell’azione ispettiva e dei profili deontologici, anche in
considerazione di quanto previsto nel Programma triennale per la trasparenza e
l’uniformità, adottato con D.M. del 1° marzo
Infatti, nel citato Programma, tra le
iniziative ministeriali a garanzia del corretto svolgimento dell’attività
ispettiva è fatto esplicito riferimento al “Progetto uniformità e trasparenza”,
quale forma di monitoraggio interno sul regolare funzionamento della vigilanza
e di osservatorio permanente sulle “anomalie” comportamentali del personale ispettori
che necessitano di opportuni correttivi.