Giovedì, 12 Dicembre 2024

Marcucci scrive al Governo su Genova

Roma, 3 settembre 2018

Illustre Presidente, Illustri Ministri,

le imprese logistiche operanti nei servizi alla merce riconducibili ai flussi generati dal Porto di Genova, stanno ormai da tre settimane dando prova di grande capacità di adattamento organizzativo e funzionale. Il crollo di Ponte Morandi ha letteralmente spezzato in due le dinamiche operative che collegavano i servizi ed i carichi tra Voltri e Sampierdarena, oltre ad aver reso pesantemente più difficoltoso il transito da e per lo scalo in relazione alle grandi direttrici autostradali che collegano lo stesso ai principali centri di destinazione finale o di distribuzione. Con grande disponibilità e spirito collaborativo stiamo accompagnando gli sforzi del Commissario Toti e del Sindaco Bucci, volti a ripristinare un minimo di accettabile viabilità dentro e attorno al Porto, e molto confidiamo nelle altre iniziative immateriali di semplificazione del ciclo dei controlli, che da giorni sono state annunciate a seguito di intese tra Agenzia delle Dogane, Autorità di Sistema Portuale e tutte le altre pubbliche amministrazioni investite di funzioni ispettive sulle merci in transito. Pur con il massimo rispetto per le attività investigative che Procura e Guardia di Finanza stanno conducendo, non possiamo non segnalare come l’estensione della “zona rossa” e l’impossibilità ad oggi di rimettere in funzione la linea ferroviaria che collega la rete con il bacino di Sampierdarena, stiano privando il porto di un ulteriore corridoio di collegamento da cui, tra l’altro, dipende il 20 -24% dei volumi complessivi movimentati dallo Scalo. Ai problemi logistici si sommano poi quelli operativi e gestionali: garantire la piena funzionalità serale e notturna dei terminal portuali, anche al fine di non congestionare eccessivamente la viabilità urbana nelle ore di punta, significa prevedere tutta una serie di misure estensive degli orari di lavoro di terminalisti, spedizionieri, autotrasportatori, caricatori, che richiedono modifiche derogatorie a normative nazionali oltre che a diversi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Come ben sapete i temi sono tanti, e molti di essi necessitano di auspicabili iniziative legislative, frutto di un coordinamento istituzionale che non può che essere nazionale.

La logistica e le infrastrutture non sono generatori di ricchezza autosufficienti, tutt’altro. Hanno funzione strumentale alla produzione manifatturiera, all’industria, ai consumi, alla distribuzione, all’import/export, all’approvvigionamento di materie prime di cui il Paese necessita. E la nostra principale preoccupazione è che l’intera macroregione Nord Ovest, motore del PIL nazionale, possa risentire drammaticamente delle prestazioni per forza di cose oggi limitate del suo hub portuale logistico naturale. Hub notoriamente strategico anche per i mercati dell’Europa centroccidentale.

Ribadiamo la nostra disponibilità a sostenere concretamente tutti gli sforzi che il sistema istituzionale sta già mettendo e ancora metterà in campo nel corso delle prossime settimane, con la speranza di poter avere più momenti di confronto complessivo – a livello nazionale – sui tanti dossier sopra richiamati ed aperti.

Con i migliori saluti

f.to Nereo Marcucci


Illustri Signori,
Prof. Avv. Giuseppe Conte – Presidente del Consiglio dei Ministri
Sen. Danilo Toninelli – Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
On. Avv. Alfonso Bonafede – Ministro della Giustizia